Conclusa ufficialmente la fase a gironi della Champions League, che nella serata di mercoledì 9 dicembre ha emesso gli ultimi verdetti riguardanti qualificazioni, teste di serie, ‘retrocessioni’ in Europa League ed eliminazioni. La Roma riesce a qualificarsi per gli ottavi di finale, ma lo fa tra i fischi di un “Olimpico” scontento delle ultime prestazioni di De Rossi e compagni. Il Chelsea batte il Porto e vince il proprio raggruppamento, l’Arsenal centra l’impresa espugnando con un netto margine Atene, il Gent batte lo Zenit e scrive la storia, qualificandosi per gli ottavi di finale.
Gruppo E – Nella corsa a tre per il secondo posto, la spunta la Roma per il rotto della cuffia. I giallorossi non giocano bene contro il Bate Borisov, ma creano tantissime occasioni che non riescono a sfruttare; i bielorussi vanno vicini al gol nella ripresa, ma ben due volte Szczesny nega loro la rete, riscattando alla grande la disastrosa sfida di andata. Al fischio finale, sommersa dai fischi del pubblico (accompagnamento musicale protrattosi in realtà per quasi tutta la partita), la Roma accede ai quarti di finale con appena 6 punti, il minimo storico per una seconda in classifica (eguagliato il punteggio ottenuto dallo Zenit alcune stagioni fa), dovendo però ringraziare a dovere il Barcellona, il quale, nonostante sia già qualificato come primo del girone, a Leverkusen gioca la sua partita trovando il vantaggio con Messi, subito pareggiato da Hernandez; nonostante l’insistenza, il Bayer non trova il gol della vittoria e il match si conclude in parità . I tedeschi chiudono anch’essi a 6 punti, ma sono svantaggiati negli scontri diretti con la Roma e per tale motivo si ritroveranno ai sedicesimi di Europa League. Il Barcellona chiude a quota 14, mentre sono enormi i rimpianti del Bate, ultimo con 5 punti, a cui sarebbe bastato davvero poco per centrare una storica qualificazione.
Gruppo F – Il Bayern Monaco vittorioso a Zagabria contro la Dinamo non fa praticamente notizia, anche se l’aver chiuso il primo tempo sullo 0-0 rende merito ai croati che non hanno reso facile la vita all’undici di Guardiola; tuttavia nella ripresa sale in cattedra Lewandowski, il quale segna due reti in tre minuti poco dopo il quarto d’ora, archiviando la pratica. Muller avrebbe l’occasione per il tris quasi al 90′ su rigore, fallendo la chance per arrotondare il risultato. Il vero colpo della serata lo mette a segno l’Arsenal: i Gunners, impegnati ad Atene con l’Olympiacos, erano costretti a vincere con almeno due gol di scarto; ci ha pensato Olivier Giroud (nell’immagine festante insieme a Walcott dopo una delle reti) a trascinare i suoi compagni agli ottavi di finale firmando una tripletta da urlo, sbloccando il match alla mezz’ora, realizzando il raddoppio a inizio ripresa e calando il tris a metà tempo su rigore. Dietro al Bayern primo con 15 punti e davanti alla Dinamo Zagabria ultima a 3, Arsenal e Olympiacos chiudono pari, a quota 9, ma sono gli inglesi a passare il turno, mentre i greci, consci di aver sprecato una clamorosa chance, dovranno accontentarsi dell’Europa League.
Gruppo G – Un Chelsea che in campionato stenta, ritrovandosi nelle zone medio-basse della classifica, risorge in Champions vincendo il suo raggruppamento, dopo una corsa a tre per la qualificazione decisa in volata. I Blues superano il Porto per 2-0 grazie all’autorete di Marcano e al raddoppio di Willian, chiudendo con 13 punti e staccando proprio i lusitani che rimangono ancorati a quota 10, superati al secondo posto dalla Dinamo Kiev, la quale fatica più del previsto per avere la meglio sul Maccabi Tel Aviv, unica squadra a chiudere senza punti la fase a gironi. Gli ucraini vincono 1-0 grazie al gol di Garmash dopo un quarto d’ora, balzano a 11 punti e si qualificano per gli ottavi, mandando invece il Porto in Europa League.
Gruppo H – Non riesce allo Zenit il filotto di sei successi di fila: di fronte alla fame di gloria del Gent, l’undici di Villas Boas è costretto ad alzare bandiera bianca. In Belgio finisce 2-1, con le reti di Depoitre e Milicevic intervallate dalla rete russa del solito Dzyuba; un risultato che non cambia la vetta del girone, con lo Zenit primo a quota 15 seguito dal Gent a 10. A nulla sarebbe valso l’eventuale successo del Valencia, comunque battuto in casa da un orgoglioso Lione, il quale riscatta parzialmente al “Mestalla” la figuraccia rimediata contro il Gent e più in generale, il cammino complessivo in Champions. Cornet e Lacazette firmano le reti del successo francese, il primo nel girone, chiuso con soli 4 punti, dietro proprio agli spagnoli che a quota 6 staccano il biglietto per i sedicesimi di Europa League.
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