Di Ferdinando Ielasi – E’ stata una giornata importante, quella da poco andata agli archivi. Importante perché in casa amaranto continuano ad arrivare i segnali attesi da tutti. Importante perché alza ulteriormente l’asticella di ambizioni, idee e programmi, ovvero tre componenti assolutamente vitali per qualsiasi società che intenda fare calcio. Mimmo Praticò al Corriere dello Sport, Fortunato Martino e Domenico Comandè a Touring: il coro è unanime, Reggio Calabria vuole vincere e rilancia la sfida. Nove punti dal primo posto sono tanti ma non spaventano, il tempo per provare fino in fondo l’impresa c’è tutto, visto e considerato che in tal senso il calendario strizza l’occhio.
Al di là dei freddi numeri tuttavia, va assolutamente sottolineato il fronte comune venutosi a creare. Nell’editoriale del 21 ottobre (clicca qui), avevamo parlato di un processo di crescita collettivo, indicando tra i punti chiave la necessità di dare un messaggio univoco e compatto ad una tifoseria ancora confusa ed affranta. Massimo rispetto per il fatto che all’interno di un gruppo di lavoro ci possano essere idee e modi di esternazione non del tutto concordanti, ma il sentir parlare, da parte dello stesso gruppo, sia di “obiettivo promozione non ancora tramontato ” che di “campionato dignitoso”, in più di una occasione ha suscitato sensazioni di perplessità . La crescita di cui sopra,  abbracciava dunque tutte le componenti principali dell’Asd Reggio Calabria: società , staff tecnico e calciatori. Rispetto a quel periodo, che vedeva i nostri colori annaspare nei bassifondi della serie D, abbiamo già toccato con mano il repentino miglioramento di chi scende in campo. Un novembre da applausi, una media punti da primato che ha visto gli amaranto fermarsi solo a Frattamaggiore. Adesso c’è l’ennesima conferma di quanto stia crescendo questa società , fermo restando che chiunque, durante i suoi primi passi, ha davanti a sé margini di miglioramento, errori da cui imparare e modus operandi da limare.
“La squadra verrà rinforzata, il direttore generale Martino ha pieni poteri, torneremo a chiamarci Reggina e crediamo nel primo posto“. Stavolta il messaggio è unico, forte come non mai. Non ci sono diversità di pensiero, non ci sono messaggi contrastanti. Musica per le orecchie dei tifosi, una dolce melodia trasmessa all’unisono. Bisognava cavalcare l’onda, infondere ancora più entusiasmo ad un popolo, quello amaranto, che si riscopre sempre meno confuso e sempre più attaccato al proprio simbolo. Se queste sono le premesse, viene proprio da dire: avanti così.
Occhi ed orecchie tra campo e calciomercato. In attesa dei primi ‘colpi’, ricordiamoci che il riavvicinamento alla vetta passa dal Granillo. Da qui al 6 gennaio, giorno di Reggio Calabria-Aversa Normanna, i ragazzi di Ciccio Cozza si giocano tanto, tantissimo. Tre gare casalinghe nelle prossime quattro giornate, l’occasione è di quelle da non perdere. In tale ottica, sarebbe davvero bello rispondere all’entusiasmo del club con altrettanto entusiasmo. Dopo i quasi 4.000 abbonati ed un sostegno ai limiti del commovente, una ulteriore partecipazione all’iniziativa ‘Christmas box” costituirebbe l’ennesima riprova di una passione mai accantonata. Domenica in riva allo Stretto arriva il Noto, squadra ostica ed in piena salute, come confermano i sette punti (2 vittorie ed 1 pareggio) incamerati dai siciliani nelle ultime tre gare. Sarà difficile, guai a pensare il contrario, ma l’alternativa ai tre punti non c’è: serve una prestazione analoga a quelle viste negli ultimi 180’ prima della sosta, ma soprattutto servono l’affetto e la spinta della gente.
Reggio Calabria vuole vincere: un imperativo, un urlo di speranza tutto da condividere…
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