Un riconoscimento a chi esalta lo spettacolo del calcio dilettantistico. Settimanalmente ReggioNelPallone.it – giornale sportivo online più letto in Calabria – premia il miglior allenatore nell’ambito del panorama dilettantistico reggino. Un premio destinato al tecnico di una squadra che si è distinta per una importante vittoria, una grande prestazione o un gesto particolarmente meritorio.
L’ALLENATORE DELLA SETTIMANA (1^ CATEGORIA – 2^ CATEGORIA – 3^ CATEGORIA) DI RNP E’ FRANCESCO API
Giovanissimo ma già con due campionati e mezzo in panchina, oltre ad una ottima carriera da calciatore. Mister Francesco Api, dopo due anni alla guida del San Giorgio – condotto dalla Terza alla Prima Categoria – in estate ha accettato la corte del Ravagnese, con il chiaro intento di vincere un altro campionato. Ci scherza su il tecnico: “il detto dice ‘non c’è due senza tre’, al di là di questo è stata una decisione voluta quella di cambiare squadra in quanto voglio far capire che non ottengo buoni risultati sempre e solo con la stessa squadra”. Intanto la compagine di Api è attualmente seconda, dietro una grande Scillese, ma l’ultima giornata ha fatto suo il big match in casa dell’Archi con un sonoro 0 a 3.
Proprio in merito alla gara, il risultato parla di un match bloccato nella prima frazione, che vi ha visto però prevalere nella ripresa.
“Si, anche se l’abbiamo sbloccata nel secondo tempo il pallino del gioco è stato sempre dalla nostra parte. Siamo stati noi a fare la partita, nonostante conoscessimo la forza dell’Archi, che tuttavia ha deciso di aspettarci cercando di colpire in contropiede. Dopo qualche azione fallita nei primi quarantacinque minuti abbiamo alzato il baricentro nella ripresa venendo fuori alla grande. La squadra si rispecchia nel mio carattere, questa vittoria vuol dire tanto, per tanti aspetti: abbiamo battuto una diretta concorrente acquisendo ancora più consapevolezza e adesso siamo secondi da soli”.
Appunto, nonostante il grande cammino fin qui condotto la capolista attuale è la Scillese, che sta rispettando alla grande i pronostici guardando tutti dall’alto.
“La classifica dice questo, ma io sono abituato a guardare in casa mia. La Scillese è una grande squadra ma credo non sarà una corsa a due per la vittoria del torneo. Secondo me anche le varie Bovese, Fortitudo e Melito possono dire la loro. Adesso ci saranno un pò di scontri diretti, al giro di boa si potrebbe delineare una situazione differente”.
Tralasciamo il campionato, concentriamoci sulla carriera di Francesco Api: allenatore giovanissimo, da due anni e mezzo in panchina, ma prima calciatore. Da dove inizia la sua “vita calcistica”?
“Ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile della Reggina, poi sono stato quattro anni a Pellaro tra Eccellenza e Promozione, al ReggioSud in Prima, a Motta e a Catona. Gli ultimi due anni, prima di iniziare ad allenare, sono stati a Delianuova, due stagione fantastiche”.
A proposito di ciò: c’è qualche partita che ricorda con particolare piacere, bella, emozionante per come è arrivata o per la posta in palio? Una di quelle, insomma, che non si dimenticheranno mai?
“Ce ne sono state tante, sceglierne una in particolare mi viene difficile in questo momento. Al ReggioSud è stato un grande anno, sono stato uno degli artefici insieme a tanti altri. Poi, come detto prima, anche a Delianuova ho vissuto due annate importanti”.
Adesso niente più corsa, colpi di testa, cross o tiri in porta. O forse la corsa c’è, anzi una leggera camminata, quella davanti la panchina a gridare per novanta minuti dando le indicazioni ai propri calciatori. Da tecnico c’è un modulo che predilige particolarmente?
“Partendo dal presupposto che, volente o nolente, bisogna utilizzare sempre il più confacente alle caratteristiche dei calciatori, a me piace molto il 3-5-2. L’ho usato l’anno scorso al San Giorgio ma per esempio quest’anno, anche per la presenza di Vita, sto utilizzando spesso il 4-3-1-2”.
Segue con particolare attenzione qualche allenatore? C’è qualcuno a cui tende ad ispirarsi?
“A livello puramente caratteriale mi rispecchio in Conte, un tecnico carismatico che riesce a caricare al meglio i propri calciatori. Da un pò di tempo però, quando mi capita di avere qualche oretta libera, spulcio in Internet seguendo con particolare attenzione Sarri, il quale ha una cura maniacale dei dettagli, è molto spigoloso”.
Tra l’altro Sarri, prima di arrivare dove è ora, è partito dal basso. Sognando magari il suo stesso percorso, quali sono i progetti futuri di mister Api?
“Tenendo sempre i piedi per terra, quindi con molta umiltà , cercare di migliorarmi giorno dopo giorno. E’ facile esaltarsi e sentirsi arrivati quando i risultati ottenuti sono positivi, ritengo che la psicologia sia fondamentale in questo. Anzi ho imparato che è molto importante soprattutto con i calciatori che, li ringrazio tanto, mi danno una grossa mano. Se capiti e ben gestiti possono rendere al massimo”.
La semplicità proveniente dalle sue parole è solo una conferma di quanto si denotava in precedenza: la fame e la voglia di vincere di un allenatore non devono mai entrare in contrasto con l’umiltà e il rispetto. Il cammino in panchina è ancora ai piedi di una salita ripidissima, con queste componenti però l’impressione è che si possa scalare, magari riuscendo ad arrivare dove è arrivato colui che mister Api sta seguendo con molta attenzione…
Commenti