“Ah finalmente, Siclari si è sbloccato!”. E’ questo ciò che tutti hanno pensato nel momento in cui hanno visto l’attaccante gialloblù mettere il pallone in rete. Alla fine ne ha segnati due al Montalto, regalando la vittoria ai suoi compagni, la terza consecutiva. Ma ciò che conta più di tutto è essersi cacciato di dosso quell’enorme macigno che lo inseguiva da inizio anno: per un bomber come lui, lo avevamo detto prima della gara contro la Cittanovese, il gol è tutto.
Marco, partiamo da lì, dal gol. Che sensazione hai provato quando hai visto il pallone in rete? Senti di esserti liberato di qualcosa?
“E’ stato come un segnale, un segnale di ripresa. Vedere la palla rotolare verso la porta in un momento della partita in cui eravamo sotto mi ha reso stra felice, ma ero subito pronto a ritornare a centrocampo: avevamo pareggiato ma ero concentrato a farne un altro perchè dovevamo vincere. Così è stato, ho fatto doppietta e abbiamo portato a casa i tre punti”.
Che partita è stata domenica?Â
“Siamo partiti con l’handicap del loro vantaggio, per certi versi casuale perchè è stato l’unico tiro in porta subito: il gol in sè resta molto bello, ma è stato inaspettato per tutti. Noi non li abbiamo affatto sottovalutati, siamo stati bravi a non innervosirci e con calma e grinta l’abbiamo pareggiata e ribaltata. Al di là di questo, tuttavia, il Montalto non ha dimostrato la classifica che ha, secondo me non merita l’ultimo posto. Forse con il nuovo mister volevano iniziare un nuovo campionato, lo faranno dalla prossima partita” (ride, ndr).
Il recente cammino recita “tre vittorie consecutive”. Abbiamo sempre detto che questa non è una squadra, sulla carta, da salvezza: forse da adesso si sta iniziando a delineare il vero valore?
“Che il gruppo in sé sia molto forte non si discute. Oltre che bravura dei singoli è il nostro spirito e la nostra forza che da sempre ci contraddistinguono. Resta il fatto che dobbiamo salvarci, è quello il nostro obiettivo principale. Anche se ne abbiamo vinte tre di seguito adesso il calendario fa paura: domenica andremo a Scalea e poi affronteremo Isola Capo Rizzuto e Sersale”.
A Brancaleone c’è stato il cambio di modulo, riconfermato contro il Montalto. Con le due punte si crea qualcosa in più? Avete notato questa differenze rispetto alle prime gare, specialmente lì davanti?
“Il modulo nasce da un confronto con tutto lo spogliatoio: si voleva mettere noi attaccanti nelle condizioni di avere più chance durante i novanta minuti, e credo che tutto ciò si sia visto. Ancor prima di domenica già a Brancaleone il gol era nato da un mio tiro respinto e ribadito in rete da Crisalli. In ogni caso non è detto che utilizzeremo sempre questo modulo, potremmo alternarlo in base alle esigenze del risultato e dell’avversario”.
E adesso che ti sei sbloccato ti sei posto un obiettivo? Magari la doppia cifra?Â
“Per un calciatore gli obiettivi personali sono anche molto importanti: voglio provare ad arrivare a dieci ma non è un assillo, magari è meglio se sono tutti da tre punti…”.
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