Nella notte tra venerdì e sabato si è completata la terza giornata del girone sudamericano di qualificazione ai mondiali russi del 2018. In programma in questo turno c’era il superclassico tra Argentina e Brasile; probabilmente per la prima volta da quando questa sfida ha acquisito una valenza enorme a livello mondiale, non si è trattato del match-clou di giornata, in quanto i riflettori erano puntati su Quito, dove si è disputato lo scontro al vertice tra Ecuador e Uruguay.
Gli ecuadoriani giocano una gran partita, dimostrando una netta supremazia soprattutto nella ripresa, aggiudicandosi la sfida per 2-1: al vantaggio firmato da Caicedo (nella foto), arriva la risposta del Matador Cavani; l’altitudine dello stadio di Quito è forse alla base dell’improvviso crollo degli uomini di Tabarez, i quali subiscono il nuovo vantaggio dell’Ecuador firmato da Martinez e non riescono più a reagire, rischiando il tracollo nel finale. Gli ecuadoriani fanno tre su tre in quanto a vittorie e rimangono da soli in testa alla classifica, grazie al pareggio tra Cile e Colombia: allo scadere del primo tempo Vidal porta avanti i cileni, raggiunti nella ripresa da James Rodriguez (nella foto grande l’esultanza dopo la rete). Cile adesso secondo con 7 punti, Colombia quarta a 4  insieme a Brasile e Paraguay.
Il Brasile strappa con i denti (e un pizzico di buona sorte) un punticino al “Monumental” di Buenos Aires, partita rinviata di 24 ore rispetto alla data inizialmente prevista a causa di un nubifragio abbattutosi sulla città . L’Argentina è costretta a rinunciare agli infortunati Messi, Aguero e Tevez, ma il tasso tecnico dell’Albiceleste è tale da permettere al c.t. Martino di poter comunque schierare un tridente composto da Di Maria, Lavezzi e Higuain, con Dybala in panchina. In un primo tempo a tratti sonnolento, Lavezzi fa esplodere il “Monumental” su assist al bacio del Pipita. A inizio ripresa un pasticcio difensivo dei padroni di casa consente a Lucas Lima (nella foto, alle prese con il capitano argentino Mascherano) di trovare il guizzo che vale il pareggio brasiliano. L’undici di Dunga offre poco altro in attacco nonostante l’ingresso di Douglas Costa, in quanto la scarsa vena di Neymar non consente ai Verdeoro di rendersi pericolosi. L’Argentina va invece vicina al gol in più occasioni, anche con i nuovi innesti nel finale di Dybala e Lamela. Il Brasile resta in dieci a pochi minuti dal termine a causa del doppio giallo a David Luiz, ma resiste e porta a casa un pareggio prezioso; l’Argentina si trova già con le spalle al muro: due punti in tre partite sono una miseria, ma l’equilibrio di questo girone lascia il tempo a Martino di poter recuperare terreno, ma soprattutto credibilità .
Nelle altre due sfide arrivano i primi successi e primi punti per Bolivia e Perù: i seimila metri di La Paz si rivelano arma vincente ancora una volta per i boliviani, che superano per 4-2 il Venezuela ancora fermo a quota zero; un gol di Jefferson Farfan nel primo tempo consente ai peruviani di battere di misura il Paraguay.
Nel prossimo turno spiccano le sfide tra Uruguay e Cile e tra Colombia e Argentina, il Brasile riceve il Perù mentre la capolista Ecuador sarà di scena a Caracas in cerca della quarta vittoria di fila.
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