Formare i calciatori del domani, dando visibilità al territorio e perché no, linfa vitale ad un sistema calcio sempre più in difficoltà . Il Presidente della Reggina Calcio Lillo Foti, ospite negli studi di Touring 104 per la consueta puntata di Reggina in Fm, programma condotto dai colleghi Danilo Santoro e Giuseppe Foti, ha fatto il punto della situazione per quanto concerne casa Sant’Agata.
“La Reggina Calcio ha sempre dato opportunità a tutti– asserisce Foti-, ed è in questa ottica che si muove il nuovo progetto, dedicato solo ed esclusivamente al settore giovanile ed alla formazione di giovani dirigenti. La nostra attenzione è rivolta alle famiglie, ai ragazzi, alla voglia di sorridere e di divertirsi tutti insieme. Dentro di me c’è ancora l’entusiasmo di un bambino, mi stimola molto poter fare qualcosa per il territorio e nel contempo coinvolgere tanti giovani provenienti non solo da Reggio Calabria“.
Il Sant’Agata come struttura d’eccellenza, che potrà fregiarsi del titolo di Centro Federale, oltre che della partnership con la Juventus. “Al Sant’Agata sventoleranno le bandiere di Reggina Calcio, Juventus e Federazione. La formazione è importantissima, specie considerando gli scenari attuali del calcio italiano, contrassegnati da poche idee e tanta approssimazione. Prodotti del Sant’Agata in serie A con la Juve? Perché no, ce ne sono già quattro già negli Allievi e nei Giovanissimi, qualcuno tipo Loria è molto accreditato”.
Il calcio agonistico, è una storia passata. “L’ho già detto e ripetuto- prosegue- il progetto della Reggina Calcio punta sui giovani. Il sistema calcio di oggi non è più in grado di reggersi da solo, quello che è successo a Parma è un segnale che deve far riflettere, ed anche parecchio. Negli ultimi 6 anni sono fallite 157 società , la Lega Pro ogni stagione perde 70 milioni di euro. Anche il discorso delle penalizzazioni non è credibile, perché  crea disagio per ogni sportivo. Sulla Reggina in questo senso si sono divertiti a mettere tanti asterischi ma li abbiamo tolti. Per far si che questo sistema possa riprendersi ci vuole tanto lavoro preventivo, e la Reggina è proprio sulla formazione che vuole lavorare, in silenzio. Domenica scorsa c’è stata una manifestazione riguardante famiglie e ragazzi, ed al Sant’Agata avevamo 800 persone: insomma, c’erano molte più persone da noi che in molti campi di Lega Pro...”.
Il futuro, secondo Foti passa anche dagli stadi di proprietà . “E’ importante intervenire sugli stadi, basta vedere quello che sta facendo la Roma. La Reggina Calcio aveva avuto un’idea molto simile, anche se dopo una serie di confronti con le Istituzioni non è stato possibile portarla avanti. Il progetto mirava a realizzare quello che io chiamo villaggio della domenica: un punto di ritrovo con tantissime opportunità , dove le famiglie avrebbero potuto recarsi fin dalla mattina, per poi pranzare all’interno ed infine assistere all’evento domenicale. Un calcio di prospettiva insomma, laddove ormai si pensa solo alla cultura del campanile. L’errore di molti club italiani, è quello di basare l’80% del fatturato sui ricavi televisivi. La strada tracciata dalla Juventus invece, si basa sulla gestione dello Juventus Stadium, che porta nuove risorse. Una strategia tipica di chi sa guardare avanti, perché abbraccia la mentalità dei grandi club stranieri, i quali hanno una situazione economica molto più florida che gli permette di acquistare i grandi campioni“.
Proseguendo nella disamina, il massimo dirigente confida uno dei ricordi più belli che lo legano al calcio agonistico. “Il calcio di oggi soffre quello che è il grande problema economico del paese. Non ci sono più aziende ricche come negli anni ’80 e 90′, ed aprirsi all’estero è molto importante. La Reggina aveva quasi trovato un accordo con gli australiani, per non parlare del fondo americano che si era detto disponibile per quanto riguarda il progetto dello stadio. Andando più indietro con gli anni, anche se molti di voi queste cose le hanno dimenticate, ricordo anche i percorsi comuni con Canada e Giappone. Non dimenticherò mai quando entrai a Yokohama, in uno stadio che quel giorno ospitava 68.000 persone per l’amichevole Reggina-Marinos. Quando mancava un’ora e mezza alla partita, più di diecimila giapponesi gridavano ‘Reggina!Reggina!’, e questa resta una scena che porto ancora oggi nella mia memoria…”.
Crotone secondo in classifica in serie B, da buon calabrese Foti esprime la sua contentezza. “Mi fa un piacere enorme vedere il Crotone secondo in classifica, vista anche la stima che nutro per Vrenna. Hanno una buona struttura e lotteranno fino all’ultimo per la serie A. Il Crotone oggi merita la simpatia dei calabresi, la stessa che ci veniva portata da Lamezia, Vibo, Cosenza e la stessa Crotone, quando la Reggina Calcio rappresenta la Calabria in serie A. Dispiace che queste cose oggi molti se le siano dimenticate, oppure che non le riconoscano”. Completamente diverso invece, il pensiero sul sorprendente campionato in Lega Pro del Messina. “Non mi suscita niente di particolare, io me li ricordo usciti a testa bassa dal San Filippo quattro mesi fa, ed il mio ricordo è fermo lì..
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