Era il 20 dicembre 2014, l’ultima gara prima delle festività natalizie: un’Aurora in piena emergenza infortuni – e in calo di risultati dopo una grande partenza – si vedeva fermare in casa per 0 a 2 dal Soriano. Sabato, in uno dei due anticipi del girone B di Promozione, sembra si sia assistito ad una sorta di replay, uguale nel risultato e nell’avversario, diverso soltanto nei gol segnati dalla squadra ospite: finisce 0 a 1 questa volta, ma poco importa. Basta questo per definire il Soriano bestia nera dei biancoblù? Probabilmente no. Vincere al “Longhi Bovetto” due volte su due consecutivamente può solo fungere da segnale, che diventerebbe conferma qualora questo trend dovesse essere riconfermato. Per ora restano i numeri, che per l’Aurora non sono affatto positivi in questo momento.
Gattuso e compagni vengono da due punti in quattro partite, frutto di due pari esterni (Bocale e San Giuseppe) e due sconfitte interne (Deliese e Soriano). D’accordo che in tre di questi casi sono state affrontate squadre di valore, ma continuando così potrebbe solo avvalorarsi una strana tesi, un rischio forse ancora prematuro, che tuttavia dovrebbe far tenere gli occhi aperti: l’Aurora ha rallentato decisamente il suo cammino rispetto a quella che è stato l’inizio di torneo. Proprio come l’anno scorso. Una partenza sprint nelle prime partite catapultò l’undici di Ferri e Minniti nelle posizioni di vertice, la grana infortuni e qualche prestazione così così fecero però tornare tutti sulla terra. Alla fine la salvezza arrivò all’ultimo, dopo un girone di ritorno non altalenante.
Osservazione data dai numeri, ma è bene anche chiarire una cosa: non per caso si è parlato di rischio ancora prematuro. Sono infatti tante le differenze tra la squadra dell’anno scorso e quella di quest’anno, per non parlare della situazione. La scorsa stagione era la prima in Promozione e le partite inziali furono anche vinte sulle ali dell’entusiasmo e di un organico praticamente al completo. Quest’anno la rosa è di molto superiore, qualitativamente e quantitativamente, e le prime prestazioni (e risultati) non sono affatto frutto di entusiasmo, ma di un gioco corale e di una forza dei singoli non indifferenti. E’ vero, l’incubo infortuni sembra avvicinarsi di nuovo, ma la speranza e l’impressione è che, come già detto qualche settimana fa, in questo caso il copione possa recitare un ruolo diverso.
Commenti