Di Gianpiero Versace – E’ già tempo di tornare in campo per gli amaranto, all’orizzonte la sfida di discutibile appeal con il Città di Scordia per il I turno di Coppa Italia. Gara alla quale l’ASD Reggio Calabria ha guadagnato l’accesso superando il Due Torri nel – reggetevi forte – turno preliminare (!), cui il club si è dovuto sottoporre quale ulteriore onta per la mancata iscrizione della Reggina dello scorso luglio. Per chi non lo sapesse, infatti, il preliminare era riservato alle società neopromosse dall’Eccellenza, alle retrocesse dalla D e poi ripescate, a quelle classificatesi nella seconda metà della classifica del precedente torneo, ai club che si sono distinti negativamente nella Coppa Disciplina e – appunto – alle realtà come quella reggina (la “r” è minuscola) ammesse in sovrannumero.
Una tale premessa renderebbe difficile il sostegno ad una tesi diversa dall’apprestarsi a commentare una partita vuota. Eppure, così non è. Non ci riferiamo certo al valore, al momento relativo, che la Coppa Italia Serie D ha assunto e che merita una parentesi. La competizione, infatti, assicura ai vincitori l’accesso diretto alle semifinali playoff. Gli stessi, a loro volta, dovrebbero regalare la promozione in Lega Pro? Macchè, sono utili – riportiamo testualmente – “a stilare una graduatoria delle eventuali candidate a subentrare in Lega Pro, nel caso di rinuncia o di mancata iscrizione al campionato”. Bello, bellissimo, se non fosse che nel frattempo si sta andando dritti verso la conferma del blocco dei ripescaggi e, dunque, ad oggi, non è dato sapere quale tipo di vantaggio sarà assicurato a chi vincerà questa cervellotica competizione. I trionfatori dell’anno scorso, il Monopoli, sono riusciti a spuntarla al termine di un lungo calvario nelle aule legali e attualmente sono in Lega Pro. Saranno così fortunati i prossimi vincitori? Lo scopriremo nelle prossime puntate di questo ennesimo non richiesto “capolavoro all’italiana”.
Nonostante questo, nonostante tutto, Scordia-Reggio Calabria ed il suo significato. Cozza lascia a casa undici uomini: l’indisponibile Tiboni, Bramucci e 9 degli 11 schierati da titolari nel vittorioso incontro con la Vibonese portando con sé una folta rappresentanza di giovanissimi arricchita addirittura da un classe 2000. Qualcuno di loro scenderà in campo ed avrà l’occasione, approfittando del balbettante avvio della stragrande maggioranza dei componenti della prima squadra, di strizzare l’occhio a Cozza facendogli sapere – magari – di poter esser pronto ad esser gettato nella mischia della Serie D oltre a disimpegnarsi con successo con la Juniores di Zito.
Vetrina per i ragazzi, dunque, ma soprattutto chance per chi tra i ‘senior’ in questa prima parte di campionato ha scalato al contrario le gerarchie all’interno del gruppo. Potrebbe ripresentarsi Ventrella tra i pali, in ballottaggio con Comandè per un posto da titolare, ed avere l’occasione di iniziare a rialzare la testa dopo il fattaccio di Siracusa. Ma non sarà certo il solo il giovane portiere del Bari a dover approfittare dell’eventuale chance. L’anno scorso vincitori della Serie D con Akragas e Siena e arrivati in riva allo Stretto con la qualifica di elementi cardine, Dentice e Riva stanno faticando ad imporsi. Errori individuali alternati a buone prestazioni per il primo, rendimento assai sotto le attese e condizione atletica approssimativa per il secondo i capi d’imputazione a loro mossi. Restano, tuttavia, calciatori di assoluto spessore per la categoria e (anche) dal loro recupero passano le chance di rimonta amaranto: a Scordia sono attesi i primi segnali in senso contrario rispetto al recente passato.
Ci sarà spazio per Brunetti, fino ad oggi mai sufficiente con la maglia amaranto, per D’Angelo  e Condomitti in cerca di continuità , per Pescatore giunto dal Sestri Levante insieme a Mautone e fino ad oggi autentica meteora. E poi, ancora, per i centrocampisti classe ’97 Meduri e D’Ambrosio alternatisi nelle prime tre gare stagionali nella formazione titolare e poi improvvisamente spariti dai radar e magari per l’attaccante ’98 Pelosi di cui si dice un gran bene e per il ’96 Russo, talento scuola Reggina in attesa di consacrazione.
E’ il primo turno di una Coppa al momento priva di un concreto senso e valore, tutto vero, ma gli spunti d’interesse non mancheranno. In ballo oltre alla qualificazione l’opportunità di mandare un messaggio a Cozza. “Mister, io ci sono…”.
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