Se la Pro Pellaro ha ricominciato a marciare lo si deve certamente alla ritrovata compattezza del gruppo, che ha ricominciato a credere fermamente nei propri mezzi, ma anche alla vena realizzativa di Gaudenzio Praticò, ragazzo classe ’97 giunto in prestito dalla ReggioMediterranea, una freccia a sorpresa per l’arco di mister Greco che si sta rivelando travolgente. Tre gol segnati nelle ultime due partite casalinghe: prima il provvisorio 1-1 nella sfida contro il San Giorgio, che di fatto ha ribaltato la situazione psicologica che fino a quel momento si era vista in campo, poi la doppietta con cui ha steso il San Gaetano Catanoso, che seppur ultimo in classifica, ha venduto cara la pelle giocandosela fino all’ultimo istante.
In queste prime uscite, Praticò ha dimostrato di possedere non solo il fiuto del gol, ma anche un notevole spirito di sacrificio e la grinta di chi è determinato a raggiungere la vittoria ad ogni costo.
Tre gol nelle ultime tre partite, condite da ottime prestazioni: stai dimostrando di poter essere un elemento importante per la Pro Pellaro, in grado anche di fare la differenza.
Innanzitutto il posto in campo so di doverlo meritare non partita per partita, ma allenamento dopo allenamento e giorno dopo giorno. Io ringrazio mister Greco e tutti i miei compagni, è soprattutto grazie a loro se sto riuscendo a fare bene, mi mettono nelle condizioni adatte per lavorare sereno; da quando sono a Pellaro ho avuto modo di migliorare tantissimo, ma non ci sarei mai riuscito se non fosse stato per tecnico e squadra, oltre che per una società importante che sa lavorare bene.
Nelle tue prestazioni, oltre alla capacità di far gol, hai mostrato tanto carattere e grinta, lottando su ogni pallone quando c’era da difendere e sacrificandoti per la squadra; si tratta una tua caratteristica naturale oppure ti è stata trasmessa nel tuo percorso di crescita calcistica?
Penso siano valide entrambe le ipotesi. Sono uno che vuole vincere sempre e se devo sacrificarmi e difendere per portare a casa la vittoria, lo faccio con il massimo impegno; allo stesso modo, se dobbiamo recuperare il risultato, ci metto tutto me stesso in avanti per cercare di far gol. Oltre a questa dote personale, parte della grinta mi è stata trasmessa anche dai mister che ho avuto; vengo dalla ReggioMediterranea e lì avevo a che fare con mister Crupi: devo tanto a lui per la mia crescita, lo ringrazio per quello che mi ha insegnato, è un tecnico carismatico e sa trasmettere le giuste sensazioni.
Facendo un salto con la fantasia nel futuro, quale potrebbe essere la tua ambizione?
Al momento non penso troppo in avanti nel tempo, mi preme di più allenarmi giorno per giorno e pensare alla partita più vicina, in questo caso uno scontro difficile con il Grotteria. Se invece si tratta di parlare di sogni, penso che sia uguale un po’ per tutti, soprattutto i più giovani, l’ambizione di poter arrivare più in alto possibile, anche se sono consapevole che non è facile, ma farò del mio meglio. Ammiro molto i calciatori ‘giocolieri’ come Neymar e Ronaldinho, ma per giocare non mi ispiro certamente a loro, devo badare più alla sostanza quando sono in campo; se proprio devo pensare ad un calciatore a cui mi piacerebbe somigliare, di sicuro è Marco Van Basten.
La sconfitta di Gioia Tauro ha rischiato di farvi ‘deragliare’ dal percorso che stavate compiendo, andando a infrangere delle certezze sulle vostre reali capacità ?
Dopo quella sconfitta, credo che il vero momento di difficoltà lo abbiamo vissuto nel primo tempo contro il San Giorgio; dal secondo tempo di quella partita a domenica con il San Gaetano, siamo tornati ad essere noi stessi, a credere nei nostri mezzi e siamo diventati ancora più forti. Quei secondi quarantacinque minuti contro il San Giorgio credo rappresentino il punto di svolta fondamentale del nostro campionato. Sapevamo fin dall’inizio della stagione che avevamo tutte le carte in regola per essere tra i protagonisti, e credo che la classifica attuale, anche se sono passate solo cinque partite, sia abbastanza indicativa. Ce la possiamo giocare con tutti, siamo forti e siamo consapevoli di poter far bene, a cominciare già dalla trasferta di Grotteria, che classifica alla mano è uno scontro diretto a tutti gli effetti. Certo, ci si può sentire forti e invincibili, ma alla fine è sempre il responso del campo quello che conta; a fine campionato la classifica dirà se eravamo davvero così in gamba come crediamo.
Un under di grande prospettiva Praticò, che, unito alla qualità e all’esperienza dei vari Ficara, Fiumanò, Alampi e di tutti gli altri componenti dell’organico bianconero, potrà certamente dare il suo prezioso contributo alla causa della Pro Pellaro, come del resto ha già fatto in queste prime giornate e come probabilmente continuerà a fare.
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