La luce in fondo al tunnel, ammesso che ci sia, ancora non si vede. Amaranto ancora al buio. Prestazione inaccettabile della squadra di Cozza, per lunghi tratti in balia dell’avversario. Vantaggio ospite firmato da Gallon in un primo tempo letteralmente dominato dalla squadra siciliana, poi 50′ giocati in superiorità numerica dagli amaranto (espulso Forgione al 40′) sono appena sufficienti a strappare il pareggio con De Bode.
LE SCELTE – Resta l’impianto di gioco fondato sul 3-5-2 ma il maquillage dal punto di vista degli uomini è significativo: Cozza cambia 4 undicesimi rispetto alla gara di Rende. Fuori a centrocampo Corso e Lavrendi, in regia agisce Riva e c’è spazio da interno mancino per il classe ’97 Mangiola ulteriormente responsabilizzato dalla maglia numero 10 sulle spalle. C’è il rientro di Dentice sull’out di sinistra, esordio nel terzetto arretrato per Cucinotti con Mautone in panchina.
LA GARA – Amaranto con un solo obiettivo possibile, la vittoria ma nei primi 45′, è bene chiarirlo subito, la squadra dello Stretto riesce in un impresa: concentrare in una sola frazione tutte le peggiori nefandezze delle quali una formazione di calcio possa macchiarsi.
E’ un monologo del Marsala. Un Reggio imbarazzante viene letteralmente surclassato in ogni zona del campo dall’avversario, padrone del palleggio e del gioco. Non c’è nulla, assolutamente nulla da salvare tra gli amaranto, in balia dei siciliani fin dall’avvio. C’è una sola squadra in campo, espressione utile non solo ad esprimere il predominio assoluto ma anche a rappresentare un undici dello Stretto che non può esser definito tale ma più vicino ad un gruppo di ragazzi casualmente vestiti in modo univoco. Già dal 20′ Cozza manda tre uomini a scaldarsi, evidenziando così la propria insoddisfazione. Arriva il gol del Marsala, conseguenza di una serie di piccoli errori amaranto che danno vita ad uno macroscopico: centrocampo privo di filtro, Dentice fuori posizione, Brunetti risucchiato fuori dalla linea difensiva dal movimento del diretto avversario e conseguente taglio di Gallon sul quale la diagonale di De Bode è inefficace. Destro incrociato che gonfia la rete sotto la Sud.
Doppio cambio immediato di Cozza. Lasciano il campo Riva e Dentice, mentre gonfia il nervosismo di un Granillo che ha esaurito la pazienza ed esplode la propria rabbia per una situazione divenuta intollerabile. Dentro Lavrendi e Bramucci ma neppure il nuovo assetto con il 3-4-3 sembra sortire effetto e in contropiede il Marsala spreca una ghiotta occasione per un raddoppio che avrebbe chiuso la contesa. La riapre, al contrario ed a sorpresa, Forgione. L’ex Hinterreggio, oggi al Marsala, guadagna due ammonizioni nel giro di 5 minuti e lascia i suoi in 10, minando le certezze dei suoi, alimentando la speranza di vedere una gara diversa quando le squadre rientreranno dopo un intervallo al quale i siciliani arrivano meritatamente in vantaggio.
L’avvio del secondo tempo non è scintillante ma quantomeno incoraggiante. Il Marsala, per ovvi motivi, alza le barricate. La pressione amaranto si alza ed al termine di un’azione prolungata nella metà campo avversaria, al Granillo risuona una musica strana, lontana, quella degli applausi. Ma è illusione momentanea, le idee latitano, gli amaranto tornano ben presto ad esser lunghissimi e privi di automatismi. La carta della disperazione è l’attaccante ’98 Pelosi che rileva Mangiola, uno dei pochi ad offrire una prestazione dignitosa. Quando l’inerzia sembra esaurirsi definitivamente arriva l’episodio che per la prima volta in questo campionato sorride agli amaranto: un pallone viene sputato dalla difesa siciliana sugli sviluppi di un corner tra i piedi di De Bode che lo sbatte violentemente in rete.
Raggiunto il pari, la squadra di casa si riversa in attacco decisa a far valere la superiorità numerica a caccia di una insperata vittoria. Sale la tensione, si accende una rissa, ne fanno le spese Cucinotti e Riccobono, entrambi espulsi. Gli ultimi sei minuti di recupero si disputano in 10 contro 9 ma chi si aspetta un assalto al fortino da parte degli uomini di Cozza resta deluso: l’ASD Reggio termina l’incontro senza creare neppure un’occasione da rete. Finisce pari ed è già troppa grazia per una squadra incapace di alzare la testa.
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