Rimpianto per quello che poteva essere e non è stato, ma allo stesso tempo niente processi o drammi. All’indomani del ko incassato al debutto in campionato per opera della Junior Casale, il Presidente della Viola Giusva Branca è intervenuto ai microfoni di ‘Tutti Figli di Pianca & Campanaro’. Un’analisi lucida e serena, che prescinde da ciò che è successo nei secondi finali. “Stare a parlare dell’ultima azione ha davvero poco senso, specie per uno come me, che di partite nel basket ne ha viste davvero tante. Non facciamo l’errore che a volte si commette nel calcio, parlando di un rigore non dato e non della partita nella sua interezza. La gara l’abbiamo compromessa nel terzo quarto, è lì che la squadra ha peccato sotto il profilo della concentrazione e della gestione. Siamo stati sopra anche di 10 punti, e se da un lato un vantaggio del genere in questo sport può voler dire tutto e niente, dall’altro dovevamo amministrare in maniera diversa. L’ultimo pallone ce lo siamo giocati per mandare al tiro Freeman, che a livello offensivo rappresenta probabilmente il nostro massimo talento, ma ripeto, non è da trenta secondi che si deve giudicare una prestazione. Rimane il dispiacere per non aver cominciato nel migliore dei modi, ma ormai è andata“.
La nota positiva, è da ricercare sicuramente nella risposta del pubblico accorso ieri al PalacalaFiore. “Questa è una città che si trova in difficoltà sotto tutti i punti di vista, bisogna cercare di ricostruire, di riportare un entusiasmo che negli ultimi tempi sembrava seppellito non solo a livello sportivo. I tremilacinquecento spettatori di ieri non possono che dare orgoglio e rappresentare uno stimolo in più, per una società il cui progetto continua ad essere solido ed ambizioso”.
Tornando alla sfida contro Casale, niente processi ai singoli. “Quando perdi di un punto– prosegue Branca- cercare colpevoli è la cosa più semplice e naturale del mondo. Potresti prenderla con Freeman che non è riuscito a realizzare il canestro della vittoria, con Spinelli che ha sbagliato il tiro libero, con Rullo che ha perso un pallone importantissimo o persino con gli arbitri, che a mio parere hanno preso due-tre decisioni assolutamente discutibili. Anche in questo caso tuttavia, si tratterebbe di un’analisi fine a sé stessa, e di certo improduttiva. La verità , è che dobbiamo affrontare quel percorso naturale e fisiologico che ci porterà a diventare una squadra: la Viola è stata costruita per disputare una stagione importante, ma è impensabile che 9-10 giocatori arrivati in estate, trovino i giusti meccanismi in soli 40 giorni. Quest’ultimo concetto- conclude- va rapportato alla gara di ieri, che ha visto i nostri avversari schierare quattro quinti della scorsa stagione…“.
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