Continua il momento negativo per il San Giuseppe, uscito sconfitto anche da Marina di Gioiosa per 3-0. Gli arancioverdi hanno fin qui conquistato appena un punto, anche se sul campo, almeno a sprazzi, hanno dimostrato più volte di poterne meritare e conquistare molti di più. Le tante assenze di gente d’esperienza hanno pesato sul match, soprattutto quando le cose hanno iniziato ad andare male; il gruppo, giovane e non ancora ben amalgamato, che pure aveva giocato una buona prima mezz’ora, si è andato sgretolando strada facendo, lasciando via libera per il successo ai padroni di casa.
Insieme a Rocco Napoli, uno dei pochi veterani rimasti in squadra e, di fatto, unico elemento di grande esperienza in campo domenica, abbiamo provato ad analizzare il difficile momento del San Giuseppe: “Guardando la partita ti accorgi che nella prima mezz’ora, nonostante le assenze, stavamo giocando meglio del Marina di Gioiosa, mostrando ottime capacità tecniche e tattiche, il tutto con la giusta grinta che avrebbe potuto consentirci di ottenere un risultato positivo. Ma nel calcio spesso basta un attimo per cambiare tutto, ed infatti è stato questo, un episodio sfortunato, che ci ha portati a sorpresa in svantaggio; pochi minuti dopo abbiamo preso anche il secondo, e lì la squadra ha cominciato a sfaldarsi. Purtroppo quando manca il giusto livello di maturità e di esperienza, risulta difficile reagire in una situazione simile; inoltre il Marina di Gioiosa è una bella squadra che in casa si galvanizza ulteriormente. Purtroppo noi eravamo in totale emergenza e non siamo stati in grado di riaprire la partita, subendo nel secondo tempo il contropiede del terzo gol. Davvero un peccato, perché avevamo impostato bene la sfida e l’ottimo inizio ne era la dimostrazione. Purtroppo si tratta di problemi che succedono quando hai una squadra completamente rinnovata, devi avere il tempo per costruire un gruppo solido. Tuttavia non ci scoraggiamo, il campionato è ancora lungo e noi abbiamo tutte le carte in regola per poter recuperare e puntare alla salvezza; serve tanto spirito di abnegazione, impegno costante e allenamento, ma anche il cuore, la grinta, l’orgoglio e una buona dose di attributi, per uscire fuori da questa situazione. Io di solito non guardo il calendario, in queste categorie non ci sono fenomeni, anche se alcuni calciatori possono fare la differenza; penso però che grossomodo partiamo tutti dallo stesso livello, nessuno è imbattibile, salvo casi rari come la Cittanovese dello scorso anno che era una gradino sopra tutte le altre. In questi campionati non si vince con la tecnica, ma giocando con lo spirito giusto, il carattere e la voglia di prevalere sull’avversario. In momenti difficili può capitare che i più giovani possano scoraggiarsi, ma sta a noi più ‘anziani’ dare il giusto esempio, non con le parole ma con i fatti, mostrando al giovane che io stesso, non più ragazzino, corro, lotto, presso e non mollo mai; in questo modo conto di dare il giusto esempio e stimolare il ragazzo a fare altrettanto. Purtroppo nel calcio contano i numeri, che in questo momento sono impietosi per noi; dobbiamo quindi rimboccarci le maniche ed invertire questa tendenza ad ogni costo, giocando partita per partita senza tener conto del valore dell’avversario che abbiamo davanti, ma pensando solo che bisogna vincere e fare del nostro meglio per raggiungere il prima possibile una tranquilla salvezza. In fondo il calcio è bello anche perché ogni partita è diversa dalle altre e offre possibili sorprese che alla vigilia non ti aspetteresti. Il modo migliore per cominciare a cambiare le cose sta nel guardarci allo specchio e fare autocritica, andando a trovare quello che non va e lavorandoci sopra. Tenteremo qualunque cosa pur di salvarci.”
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