Il “Lopresti” di Palmi (inizialmente denominato “Campo sportivo del Littorio”) fu successivamente dedicato alla memoria del palmese Giuseppe Lopresti, martire della Fosse Ardeatine).
Negli ultimi anni la struttura, grazie all’impegno economico garantito dal patron della Pino Carbone, assieme ai contributi concessi dalla Provincia di Reggio Calabria ed in parte dal Comune di Palmi, ha subito diversi interventi di restyling che hanno restituito la dignità di cui necessitava: spogliatoi nuovi e più confortevoli, una sede societaria interna alla struttura con annessa sala stampa, recinzioni interne ed esterne. Interventi questi che l’8 Dicembre del 2013 (dopo 574 giorni), in occasione Palmese-Acri, sotto un piacevole sole, portarono alla riapertura del “Lopresti”. Indimenticabile fu la standing ovation che quel giorno tutto il pubblico tributò a Pino Carbone. All’interno vi erano oltre mille spettatori.
La vicenda relativa alla posa del manto sintetico del “Lopresti” sembrava indirizzata verso il lieto fine con il completamento dei lavori previsto entro l’avvio del prossimo campionato, la stagione 2015/2016.
RIAVVOLGIAMO IL NASTRO, PARTE PRIMA: era il mese di Dicembre del 2014 quando da Palazzo “San Nicola” erano state ultimate tutte le pratiche che portarono all’accensione del mutuo per poter utilizzare il finanziamento da 350 mila Euro utile alla posa del manto sintetico per il “Lopresti”.
Un passaggio importante si registrò nella metà del mese di Maggio scorso quando la commissione aggiudicatrice aveva provveduto all’apertura dell’unica busta giunta al termine del bando di gara per la posa del manto in erba sintetica del “Lopresti”. L’unica azienda a partecipare era stata la “Ediltecnica Costruzioni” di Antonio Scarpino, Ditta che vanta una lunga esperienza nel settore con sede a Lamezia Terme. La stessa, nella domanda di partecipazione recapitata al palazzo “San Nicola”, aveva garantito di terminare i lavori in 49 giorni (undici giorni in meno rispetto ai 60 previsti dal bando), una manutenzione straordinaria della durata di 5 anni, oltre che donare una coppia di porte e le bandierine da installare presso il nuovo impianto. Infine, l’azienda aveva comunicato che, a lavori ultimati, avrebbe regalato anche il tunnel sportivo retraibile.
L’attenzione si spostò immediatamente su un altro tavolo, quello del Consiglio comunale palmese dove era attesa l’approvazione del Bilancio per permettere l’avvio di questa e di altre opere pubbliche. Il voto favorevole arrivò nella prima decade di Giugno mentre un terremoto societario scuoteva il mondo neroverde con le dimissioni del patron neroverde Pino Carbone.
Nell’ambiente sportivo di Palmi iniziò a serpeggiare un certo pessimismo visto anche il silenzio che era calato attorno alla questione relativa ai lavori. Il tutto sino a quando i responsabili della “Ediltecnica Costruzioni” si presentarono al “Lopresti” per un primo sopralluogo, per prendere confidenza con l’ambiente lavorativo. La corsa contro il tempo era cominciata per permettere alla ultracentenaria Palmese di poter disputare il prossimo campionato di Serie D al “Lopresti”. Il finanziamento per la posa del manto in erba sintetica ammontava originariamente a 350 mila Euro, cifra comprensiva di tutti gli oneri.
Tra lo stupore generale, alle 7 e 30 dello scorso 29 Giugno 2015, i cancelli della storica casa della Unione Sportiva Palmese 1912 si sono aperte per fare entrare le ruspe ed ai camion della Ditta che doveva iniziare i lavori per la posa del manto sintetico. Lavori effettuati con mezzi all’avanguardia.
RIAVVOLGIAMO IL NASTRO, PARTE SECONDA: ad oggi, giovedi 24 Settembre 2015, la musica è sempre la solita: stato dei lavori fermo da oltre un mese e mezzo (dallo scorso 4 Agosto 2015) con l’impianto sportivo ridotto ad un cumulo di macerie (vedi foto). “Intoppi” e “scarico di responsabilità” che continuano a susseguirsi all’insegna di una situazione veramente imbarazzante, per non dire vergognosa.
Il futuro del “Lopresti” appare sempre più oscuro: è stato imboccato un tunnel strano. Si attende il via libera del Coni (se mai ci sarà!) con la speranza che non venga scritto un altro (pessimo) capitolo di questa infinita telenovela.
Sigfrido Parrello
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