Castelcisterna il suo trampolino di lancio, poi un peregrinare tra Campania e Calabria, con un debole per Pepe Reina ed un’esperienza calcistica che potrebbe andare al di là del calcio giocato. Stiamo parlando di Carmine Caputo, attuale numero uno della ReggioMediterranea, indiscusso protagonista del primo storico punto della squadra gialloblù nel massimo campionato regionale. Spetta a lui fare gli onori di casa e dare il bentornato alla rubrica “Dilettanti, il personaggio della settimana”.
NOME: Carmine
COGNOME: Caputo
RUOLO: Portiere
PRIMI PASSI E POI SI VOLA – “Ho iniziato nelle giovanili del CastelCisterna e dopo qualche anno è arrivata la chiamata della Berretti del Napoli. Da lì sei mesi alla Salernitana, poi l’approdo alla Puteolana in C2. Terminata la parentesi campana, ho iniziato a peregrinare per i campi della Calabria, indossando la casacca prima della Rossanese e successivamente di Siderno, Gioiese e Palmese. Sei anni in neroverde, prima di fare ritorno nella mia terra. Da qui brevi esperienze con Paestum, Agropoli e Battipagliese (giusto per citarne alcune, ndr), ma il destino mi ha riportato a Palmi. Altre sei stagioni con la squadra pianigiana ed ora questa nuova avventura con la ReggioMediterranea”.
RAPPORTI CONSOLIDATI – “In tutti questi anni di carriera ho avuto modo di stringere rapporti di stima ed amicizia con molte persone: su tutti Fabio Roselli, oggi in forza alla Reggio Calabria, al quale mi lega un affetto incondizionato. Il calcio è bello anche per questo. Il tecnico per me più importante? Di sicuro Carmine Turco, con il quale ho avuto il piacere di lavorare nella mia seconda esperienza in Campania, seguendolo praticamente ovunque”.
EROE PER UN GIORNO – “Sapevamo di andare ad affrontare una delle squadre candidate alla vittoria finale. E’ stata una partita tosta, che solo un episodio avrebbe potuto decidere. La parata più bella? Decisamente il colpo di reni sul tiro dal limite dell’area di Leta, forte ed angolato, che con un po’ di fortuna sono riuscito a deviare”.
REINA, L’IDOLO COETANEO – “Mi ispiro al portiere spagnolo perché lo ritengo completo per il suo ruolo. Oramai il calcio moderno non richiede la semplice parata, ma una discreta tecnica individuale e tanta personalità. Pepe Reina è un tipo carismatico, un leader dello spogliatoio ed è questo uno dei motivi per il quale lo ammiro”.
CAPUTO FUORI DAL CAMPO – “Sono un ragazzo semplicissimo, al quale piace, nel tempo libero, dedicarsi al figlio. Il futuro? L’intenzione è quella di non abbandonare completamente il calcio una volta appese le scarpe al chiodo. Ho tre/quattro idee ben fisse in testa: la scelta, però, sarà quella giusta”.
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