Fuori ancora una volta. Alle italiane il turno preliminare di Champions League proprio non piace, e anche la Lazio si aggrega a tutte le sue illustri compagne di sventura, quali Napoli, Sampdoria e Udinese tra le ultime. Eppure questa volta sembrava poter essere quella giusta, con i biancocelesti capaci di piegare il Bayer Leverkusen all’Olimpico grazie alla rete di Keita. Invece, alla “Bayarena”, il turco Calhanoglu ha preso per mano le ‘aspirine’ siglando il vantaggio a fine primo tempo. A inizio ripresa lo svizzero Mehmedi colpisce nuovamente e per Candreva e compagni è notte fonda. Il secondo giallo a Mauricio e la terza rete in contropiede firmata da Bellarabi valgono solo per rimarcare un risultato che la Lazio non riesce a rimettere in bilico. Lazio fuori dalla Champions, ma retrocessa in Europa League a far compagnia a Napoli e Fiorentina.
Come i biancocelesti, altre grosse teste sono cadute in questo turno, a partire da quella del Celtic Glasgow, che avrebbe dovuto far man bassa del Malmo, ed è invece uscito con le ossa rotte dal campo svedese, dopo aver vinto a stento la sfida di andata in casa (che dopo 10′ era sul 2-0 e già avviata ad un ampio successo, mai avvenuto).
Altre vittime illustri sono: il Monaco di El Shaarawy, battuto a Valencia e incapace di ribaltare il risultato a Montecarlo; lo Sporting Lisbona, rimontato dal CSKA Mosca grazie ad una doppietta dell’ex romanista Doumbia; il Basilea, eliminato con due pareggi dal Maccabi Tel Aviv, in cui segna i tre gol decisivi della doppia sfida l’ex Palermo Zahavi.
Al sorteggio per i gironi di Champions ci saranno anche: il Manchester United, che tra andata e ritorno contro il Club Bruges, ha messo a segno sette reti (tripletta di Rooney stasera con rigore per lo 0-5 sbagliato da Hernandez), mostrando al mondo un attaccante freddo e funambolico quale Memphis Depay, autore ad “Old Trafford” di un gol da far venire i brividi, oltre ad innumerevoli giochi di prestigio; lo Shakhtar Donetsk di Lucescu, che passa con il brivido contro il Rapid Vienna sfortunato, che al 95′ colpisce il palo che di fatto gli nega la qualificazione; il Bate Borisov, il quale soffre in Serbia contro il Partizan rischiando la rimonta; la Dinamo Zagabria, che con due successi spegne i sogni di gloria dei campioni d’Albania dello Skenderbeu, i quali giocheranno comunque i gironi di Europa League, premio meritato per aver fatto quello che mai nessun club albanese aveva realizzato prima.
L’ultima a qualificarsi è una esordiente in Champions, grande rivelazione che aveva già affrontato altri due turni eliminatori, buttando fuori gli sloveni del Maribor e i finlandesi dell’HJK: si tratta dei campioni del Kazakistan dell’Astana, entrati tra le 32 di Champions dopo aver vinto 1-0 in casa contro i ciprioti dell’APOEL, e aver poi strappato un pareggio in rimonta nella bolgia di Nicosia. Impresa storica per l’Astana e per il Kazakistan intero; una nuova nazione che entra nella cerchia dei paesi che vengono baciati dalla musica dell’inno della Champions. E se la corsa per la Coppa dalle “Grandi Orecchie” comincia ufficialmente adesso, per l’Astana è già una grande vittoria così com’è.
Commenti