Santos Batista Mozart, cinque stagioni nella Reggina durante le quali è stato anche capitano, prima di tornare in riva allo Stretto con un ruolo nello staff tecnico. L’epilogo della sua esperienza è stato brusco. Dopo le dimissioni di Cozza nella passata stagione il club lo indicò quale successore ma non essendo il brasiliano in possesso del patentino idoneo la carica fu affidata formalmente a Pierantonio Tortelli. Una situazione ibrida che non consentì a Mozart di incidere e dopo 4 sconfitte consecutive ci fu l’allontanamento e l’arrivo di Roberto Alberti.
Oggi, Mozart è a Coverciano per uno stage di aggiornamento ed è stato intervistato dai colleghi di TMW con i quali ha ripercorso la sua esperienza e commentato la scomparsa della Reggina. “Dopo la parentesi a Reggio sono tornato in Brasile e alleno la Primavera del Curitiba, club nel quale sono cresciuto – racconta – sono molto dispiaciuto, deluso per quanto è successo al club. Ho vissuto lì per 5 anni, il legame è inevitabile ed indissolubile. Una squadra come la Reggina che finisce in questo modo è davvero triste, ed è normale che chi ha dato il proprio contributo nel corso degli anni al club ed alla città ci rimanga male”.
Sogni e progetti  di Mozart? Il brasiliano è chiaro. “Alleno in Brasile, studio per migliorarmi e chissà , tra qualche anno tornare su una panchina in Italia”.
Commenti