Siamo solo a fine luglio, eppure le coppe europee sono già entrate nel vivo da diverse settimane. In questi giorni si sono disputate le gare valide per l’andata del terzo turno preliminare, sia per la Champions che per l’Europa League. In tale occasione è scesa in campo la prima delle sei italiane qualificate per le manifestazioni continentali: la Sampdoria guidata in panchina da Walter Zenga. Tecnico girovago che ha ottenuto discreti risultati all’estero, vincendo il campionato rumeno e quello serbo, riscuotendo consensi anche in Turchia e negli Emirati Arabi, ma che in Italia ha sempre faticato non poco ad adattarsi, vedasi le turbolente esperienze sulle panchine di Palermo e Catania.
La Sampdoria è la piazza giusta per ritornare alla grande nel calcio italiano, avranno pensato in tanti, lo stesso Zenga in primis. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, l’Uomo Ragno dovrà rinunciare nuovamente ad essere profeta in patria. L’esordio nel preliminare di Europa League ha visto contrapposti i blucerchiati alla formazione serba, ed apparentemente di livello inferiore, del Vojvodina. La sfida, disputata al Comunale di Torino, ha mostrato una Samp ancora da ‘lavori in corso’, tramortita prima e rasa al suolo poi, da una squadra che vanta già al suo attivo due turni preliminari e due giornate di campionato. Umiliante il passivo finale per la compagine di patron Ferrero: uno 0-4 inaugurato al 4′ da Ivanic, a cui hanno fatto seguito nella ripresa le reti di Stanisavljevic al 5′ e la doppietta di Ozegovic, al 13′ e in pieno recupero. Al fischio finale, squadra duramente contestata dai tifosi e Zenga che si scusa assumendosi la responsabilità del crollo doriano. Il sogno europeo per la Sampdoria è di fatto già finito, dato che per passare il turno occorrerebbe fare 5 gol nel match di ritorno in Serbia, impresa proibitiva se non disperata.
Complimenti alla formazione serba, giunta a Torino sfavorita dal pronostico ma scesa in campo con la determinazione necessaria per strappare via un risultato positivo. Sul suo cammino europeo già due vittime: nel primo turno gli ungheresi del MTK Budapest e nel secondo i lettoni dello Spartaks. Sbrigata la formalità del match di ritorno, per i serbi ci sarà un ultimo turno eliminatorio prima di poter accedere alla fase a gironi della manifestazione. Tra le altre sfide di andata giocate, da segnalare il 2-0 dell’AZ Alkmaar sui turchi del Basaksehir, il 3-0 del Bordeaux sui ciprioti del Larnaca, il 2-0 dell’Athletic Bilbao sugli azeri dell’Inter Baku, il successo corsaro del St. Etienne per 3-0 in Romania, in casa del Targu Mures, l’1-0 del Borussia Dortmund in Austria contro il Wolfsberger, il 3-0 del Southampton sugli olandesi del Vitesse e il 2-2 del West Ham con i rumeni dell’Astra Giurgiu.
Nel terzo turno preliminare di Champions League, dal quale scaturirà l’avversaria della Lazio nell’ultima decisiva sfida per l’accesso alla fase a gironi, da segnalare il 3-1 in Polonia del Basilea contro il Lech Poznan, lo striminzito 1-0 del Celtic sui azeri del Qarabag, il 3-1 del Monaco in Svizzera contro lo Young Boys, il 2-2 tra Rapid Vienna e Ajax e lo 0-0 tra Fenerbahce e Shakhtar Donetsk.
Compiendo un piccolo passo indietro, torniamo al primo turno eliminatorio per celebrare l’ennesimo tentativo, infruttuoso, delle squadre rappresentanti di San Marino, di superare almeno il primo scoglio europeo. Compagini di livello dilettantistico, che anno dopo anno si avvicinano sempre più a questa impresa. In Champions League, i campioni sammarinesi della Folgore hanno subito una doppia sconfitta per 2-1 dai campioni di Armenia del Pyunik Erevan; in Europa League lo Juvenes/Dogana è stato travolto dalla molto più quotata squadra danese del Brondby, vittoriosa per 9-0 in casa e per 2-0 alle pendici del monte Titano, mentre il La Fiorita ne ha presi 10 dal Vaduz, equamente divisi tra andata e ritorno, ma si è tolta la piccola soddisfazione di siglare una rete nel match di ritorno in Liechtenstein.
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