Anche la Gold Cup 2015, la manifestazione continentale riguardante nord e centro America, si avvia alle battute conclusive. Ancora pochi giorni e la CONCACAF conoscerà  i suoi nuovi campioni, che succederanno nell’Albo d’Oro agli Stati Uniti, vincitori nel 2013. La nazionale “a stelle e strisce” è ancora in corsa per bissare il successo di due anni or sono, quando nella finalissima di Chicago si impose per 1-0 su Panama.
Il match conclusivo questa volta si disputerà a Philadelphia, ma gli Stati Uniti contano di esserci nuovamente (sarebbe la sesta volta consecutiva), per andare a caccia del sesto titolo continentale (gli altri 5 ottenuti dal 1991 in 9 finali giocate). Dopo aver vinto il gruppo A davanti ad Haiti, Panama e Honduras, gli USA hanno travolto nei quarti di finale l’inconsistente Cuba con un netto 6-0. Grazie alla tripletta realizzata in questo match, Clint Dempsey è adesso capocannoniere del torneo con 6 reti. Va detto che Cuba aveva ottenuto l’accesso ai quarti come una delle migliori terze, battendo nella sfida decisiva il Guatemala con un gol di Reyes (unica rete cubana nel torneo), dopo aver preso altri 6 gol nella sfida d’esordio contro il Messico.
Sulla strada di Dempsey e compagni, in semifinale, ci sarà la Giamaica. La nazionale caraibica, dopo il rodaggio cileno in Coppa America, ha vinto il gruppo B di questo torneo battendo di misura Canada ed El Salvador, dopo aver esordito con uno scoppiettante 2-2 contro il Costa Rica. Ai quarti di finale poi è arrivata la terza vittoria di fila per 1-0, stavolta contro Haiti. Per i “Raggae Boyz” si tratta di una storica occasione contro gli States, ovvero puntare ad arrivare per la prima volta in finale (miglior piazzamento per la Giamaica, terzo posto nel 1993).
Se gli Stati Uniti dovessero arrivare in finale, si ritroveranno, come nel più classico dei déjà -vu, ad affrontare una delle due acerrime rivali delle ultime 5 edizioni: Panama o Messico. La nazionale di casa ha infatti affrontato in finale per 3 volte i messicani (perdendo in 2 occasioni) e 2 volte i panamensi (vincendo entrambe le sfide) negli ultimi 10 anni. Panama arriva in semifinale dopo aver chiuso al terzo posto proprio il gruppo degli Stati Uniti, ottenendo tre pareggi con il medesimo risultato di 1-1. Appare quasi come una logica conseguenza che ai quarti di finale, contro Trinidad & Tobago, il match si sia chiuso ancora con una rete a testa; ai calci di rigore i vicecampioni ottengono il passaggio del turno, mentre per la nazionale caraibica, vincitrice del gruppo C davanti al Messico, è il momento di dire addio ai sogni di gloria.
Il gruppo C è stato certamente il più spettacolare: Trinidad & Tobago ha dato spettacolo contro il Guatemala (3-1 con le tre reti nei primi 25′) e contro Cuba (2-0 nel primo tempo e gara in scioltezza), pareggiando poi la sfida conclusiva con il Messico, in un pirotecnico 4-4 che ha divertito moltissimo il pubblico dello stadio “Bank of America” di Charlotte. Un Messico che aveva prima preso a pallonate l’inerme Cuba, steccando clamorosamente la sfida con il Guatemala, finita 0-0. Il pareggio finale contro Trinidad & Tobago ha lasciato i messicani al secondo posto del gruppo. A quel punto, sfida tosta ai quarti per “El Tricolor”, opposto al Costa Rica grande rivelazione del mondiale brasiliano di dodici mesi fa, quando giunse ad un passo dalle semifinali. Il Messico riesce ad avere la meglio dei costaricani solo ai tempi supplementari, grazie ad un rigore concesso all’ultimo istante e realizzato da Guardado, dopo interminabili minuti di proteste da parte del Costa Rica. Per il Messico adesso si prospetta la concreta chance di disputare l’ottava finale in 22 anni, con il bilancio nettamente positivo di sei successi e una sola sconfitta; i messicani conducono anche l’Albo d’Oro generale comprendente anche il vecchio format del torneo: sono 9 i titoli conquistati in 20 partecipazioni.
In campo dunque al “Georgia Dome” di Atlanta, in rapida successione a partire dalla mezzanotte del 23 luglio (ora italiana), le sfide Stati Uniti – Giamaica e Panama – Messico. In palio la finale di Philadelphia del 26 luglio.
Commenti