“Ma cosa sta succedendo esattamente alla Reggina?” e subito dopo, senza attendere neanche la risposta. “fammi sapere come posso fare per dare il mio contributo”.
In questi giorni di straordinario, meraviglioso fermento intorno agli amaranto di messaggi di questo tipo ne abbiamo ricevuti tanti da amici, conoscenti, appassionati, concittadini. Questo però, non si offenda nessuno, è stato speciale.
Ad inviarlo è un ragazzo brasiliano. Non è nato in Calabria, non avrebbe apparentemente legami con Reggio ed il suo simbolo sportivo oltre l’ambito strettamente professionale. Vestire la maglia amaranto, tuttavia, per Emerson Ramos Borges non è stato un lavoro. E’ stato molto di più.
“Un anno, nel calcio, può esser un attimo come un’eternità. Per me, quello vissuto alla Reggina, è stato eccezionalmente intenso, emozionante, entusiasmante.
Il tempo sufficiente, insomma, per vivere davvero l’essenza di questa realtà.
Si interrompe il mio rapporto professionale con la Reggina, lascio Reggio ma non si spezza ciò che, comunque, mi terrà sempre legato a questa città, a questa tifoseria, a questo club.
Grazie a tutti per avermi fatto sentire uno di voi”.
Con questa lettera aperta il calciatore brasiliano, poi straordinario protagonista con il Livorno anche in A, aveva salutato Reggio Calabria nel 2012. Oggi, qualora ci fosse stato qualche scettico, la riprova che quelle parole non fossero banale circostanza ma solida realtà dei sentimenti di un uomo vero. Diceva la verità, Emerson, quando giurava che sarà sempre legato a questa città e a questi colori. La Reggina soffre, lui è al suo fianco e darà il suo contributo.
Un atto spontaneo – e commovente – di un uomo, prima ancora che un calciatore, che è riuscito in una sola stagione a farsi apprezzare unanimemente dall’intero ambiente ben oltre le 39 presenze (con 3 gol) che conta con la Reggina.
Non è stato facile convincerlo a render pubblico questo impegno perchè un atto di questo valore, lo riconosciamo, ha significato nella sua pudica segretezza. Abbiamo spinto per comunicarlo in maniera tale che possa fungere da esempio, da ulteriore stimolo in un momento delicatissimo eppure vibrante della storia della Reggina. Ci sono storie che meritano di esser raccontate…
Emerson c’è e ci sarà. Tu? salviamolareggina@gmail.com
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