Ha provato, con tutte le sue forze, per settimane, a trovare una soluzione utile per la sopravvivenza della Reggina. Mimmo Praticò, già presidente regionale del CONI, non è riuscito nell’obiettivo, praticamente impossibile, che si era posto ma a lui è stata riconosciuta dall’ambiente la stima per quanto fatto. Oggi avrebbe dovuto esser ospite negli studi di Touring 104, durante “Tutti figli di Pianca”. “Non sono potuto venire per un impegno improvviso. Un impegno pro-Reggina. Non so se avrà un valore compiuto nel prossimo futuro ma non mi tiro mai indietro”, ha spiegato in collegamento telefonico con la promessa di partecipare alla trasmissione fisicamente nei prossimi giorni.
C’è spazio per una breve, ma significativa, intervista che spazia tra passato prossimo e futuro. “Ho pensato a diventare presidente? No, non l’ho fatto. Sono sempre stato dell’idea che bisogna risolvere i problemi, poi ci sono le cariche – assicura Praticò – io mi sono messo a disposizione e lo farò ancora se ce ne sarà bisogno. Bisogna creare un gruppo di persone affiatato, con corrispondenza di valori umani e un interesse comune che è la Reggina. Il presidente non comanda. Bisogna mettersi insieme con uno spirito comune, altrimenti presto ci si ritrova a scontrarsi nel management e da passione diventa business. Ed è ciò che non deve accadere”.
Come spiegavamo su queste pagine, ci sono diverse trattative in atto con l’obiettivo di creare una “nuova Reggina”. “Ci vorrà una nuova società . E’ bene chiarire che per chiedere la riammissione alla Serie D, all’interno della nuova dirigenza, non potrà far più parte a nessun titolo nessun soggetto della vecchia società . Questo per sgombrare il campo dagli equivoci, per essere chiari di fronte alle illazioni che qualcuno sta iniziando a fare. Il tempo degli alibi è finito”, è l’aspro riassunto di Praticò che non si sottrae all’analisi anche di un possibile scenario con più di una società che ambirebbe ad ereditare il ruolo della Reggina.
“Se si costituissero più società dovrà essere il sindaco a decidere per quale di queste propendere e richiedere la riammissione alla Serie D – conclude – la valutazione dovrà esser fatta in base alla credibilità , allo spessore delle proposte arrivate: la scelta non potrà che ricadere, eventualmente, sul gruppo che più rappresenterebbe la storia della Reggina e quella sportiva del nostro territorio”.
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