Le previsioni sono state ampiamente rispettate: Cile e Argentina si contenderanno l’edizione 2015 della Coppa America. E a conti fatti, si tratta della miglior finale possibile, in quanto, allo stato attuale, la Roja e l’Albiceleste rappresentano il meglio del calcio sudamericano, sia come espressione di gioco, che da un punto di vista prettamente tecnico (e in questo l’Argentina vince per distacco).
I padroni di casa del Cile arrivano all’appuntamento conclusivo dopo aver superato in semifinale il Perù, il quale esce a testa altissima dalla contesa. Rimasti in inferiorità numerica dopo appena venti minuti, i peruviani riescono a rendersi pericolosi in più occasioni; tuttavia il maggior tasso tecnico dei cileni si palesa in un crescendo costante, fino alla rocambolesca rete firmata da Edu Vargas, in sospetto fuorigioco, poco prima dell’intervallo. Il Perù non demorde e dopo un quarto d’ora della ripresa perviene al pareggio grazie ad una sfortunata autorete di Medel, che anticipa avversari e compagni. Il Perù vede la possibilità di portare in parità la partita fino ai rigori, ma dopo quattro minuti una magia balistica ancora di Vargas lascia di sasso il portiere e consegna la finale al Cile.
Pioggia di reti nell’altra semifinale, paradossalmente tra due delle protagoniste dei quarti di finale più noiosi. Argentina e Paraguay si riaffrontano dopo essersi incrociate nel girone eliminatorio, match terminato 2-2 con grande rimonta paraguaiana. Dopo mezz’ora la partita pare chiusa: Argentina avanti di due reti, siglate da Rojo e Pastore, e Paraguay che perde per infortunio, in rapida successione, le sue due punte Gonzales e Santa Cruz. Poco prima dell’intervallo però, il match si riaccende grazie al suicidio della difesa argentina che favorisce la rete del neoentrato Barrios. Il gol del “Pantera” illude i compagni e il tecnico Ramon Diaz, fiduciosi che si possa ripetere quanto già fatto nel girone eliminatorio con una doppia rimonta. Invece, al ritorno dagli spogliatoi, in campo si assiste ad un concerto di musica argentina fino al 90′, con Messi direttore d’orchestra e Di Maria, Aguero e Higuain a firmare gli assoli principali. L’ala del Real Madrid sigla una doppietta nei primi dieci minuti della ripresa, fornendo poi al “Kun” l’assist per la cinquina. A chiudere il conto ci pensa Higuain servito dalla “Pulce”, assente dal tabellino dei marcatori, ma presente in tutte le azioni decisive. Game, set e match per l’Argentina, che vola in finale con un tennistico 6-1 e ritrova tutto d’un colpo la vivacità e l’estrosità di un gioco corale talmente spettacolare, da far fremere di piacere i suoi tifosi (e gli amanti del calcio in generale); a tal proposito la seconda e la quinta rete sono delle perle di coralità e fraseggio da vedere e rivedere più volte. A dimostrazione del fatto che l’Argentina avesse una fame arretrata davvero notevole, basta guardare il quarto gol: su azione di contropiede, gli argentini si trovano ad essere in cinque contro un solo difensore avversario.
Siamo dunque alle battute finali, nella notte tra venerdì e sabato Perù e Paraguay si giocheranno il terzo gradino del podio: per i peruviani sarebbe la seconda volta di fila, mentre i paraguaiani avranno l’orgoglio da difendere dopo l’umiliante semifinale; nella serata di sabato Cile e Argentina si contenderanno il trofeo, per quella che si preannuncia essere una finale dallo spettacolo assicurato. I padroni di casa potranno contare sull’apporto del pubblico dello stadio di Santiago per prendersi un trofeo mai vinto nella storia; per il Cile finora 4 finali, l’ultima delle quali nel 1987, e zero vittorie. Discorso diverso per l’Argentina, che vanta già ben 14 successi in questa manifestazione, l’ultimo risalente però al 1993; ed è appunto da allora che i vicecampioni del mondo in carica non alzano un trofeo. Dopo quel successo, per l’Albiceleste due finali, nel 2004 e nel 2007, entrambe perse contro il Brasile.
Occasione da non fallire dunque per entrambe le contendenti, le massime espressioni di calcio e spettacolo che il Sud America, a livello di nazionali, sta esprimendo negli ultimi anni.
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