Esaurite le tappe intermedie, agli amaranto resta solo un’ultima possibilità per l’iscrizione. La data cerchiata in rosso è il 14 luglio: in un martedì d’estate la Reggina conoscerà la propria inappellabile realtà al momento sospesa tra prosecuzione della propria storia sportiva e fallimento.
QUI L’APPROFONDIMENTO COMPLETO REALIZZATO DA REGGIONELPALLONE.IT
L’ADDIO DI FOTI E IL “PIANO C” – E’ in questa fattispecie che rientra quello che le cronache locali hanno ribattezzato come “piano C”, vale a dire l’intervento dell’imprenditoria locale a sostegno della Reggina. Vanno fatte, sul tema, una serie di precisazioni. La prima, Lillo Foti è fuori dal futuro prossimo della Reggina. L’attuale presidente sarebbe disposto a firmare le sue dimissioni e quelle dell’intero CdA domattina stessa cedendo il pacchetto di maggioranza a titolo gratuito a qualsivoglia soggetto seriamente intenzionato a dare un futuro alla Reggina. Manterrà , in caso contrario, il proprio ruolo per onorare gli impegni che richiedono una figura di riferimento da parte della società : sarà questo il caso dell’udienza al Tribunale del prossimo 8 luglio, era questo il caso della domanda d’iscrizione da presentare ieri in Lega. Foti sta portando a termine gli ultimi passaggi richiesti dalle scadenze già fissate: qualunque sia l’epilogo di questa fase il suo percorso alla Reggina può considerarsi terminato. Sia che la Reggina riesca a iscriversi, allo stesso modo ovviamente nella malaugurata ipotesi di fallimento, il suo impegno in via delle Industrie è da ritenere terminato. Ecco che assume centralità il ruolo assunto da un uomo delle istituzioni, una figura oggettivamente riconosciuta per la sua identificazione nella causa amaranto qual è Mimmo Praticò.
INTEGRATIVO E NON ALTERNATIVO – L’ex presidente del CONI calabrese, capito il momento di grande difficoltà attraversato dalla Reggina si è riavvicinato negli scorsi mesi e, appurata la volontà di Foti di farsi da parte, sta provando a farsi da garante e convogliare così delle forze imprenditoriali reggine che abbiano a cuore le sorti della squadra della città . Il suo impegno è quello di calamitare intorno alla sua figura una serie di soggetti (e la ricerca è particolarmente centrata in provincia) che abbiano il coraggio e la volontà , adesso che è appurata oltre ogni ragionevole dubbio la volontà di Foti di farsi da parte, di subentrargli ed esser protagonisti nell’immediato della vita effettiva del club. L’operazione che Praticò sta conducendo con il consueto senso di appartenenza è finalizzata a dare l’opportunità alla Reggina di superare questa fase: ciò che l’imprenditoria reggina sarà in grado di mettere insieme, sul piano strettamente economico, dovrà andare a colmare almeno in parte la mole debitoria nei confronti dei tesserati, passaggio necessario per l’iscrizione. Qualora, come c’è da augurarsi, si riuscisse a portare a compimento questo obiettivo Praticò e i soggetti che farebbero a lui riferimento avrebbero salvato la Reggina nell’immediato ma sarebbero assolutamente consapevoli che per un rilancio nel lungo periodo servirebbero ulteriori forze. Come ha recentemente affermato lo stesso Praticò in più d’una intervista, “bisogna esser chiari con la tifoseria, se il club riuscisse ad iscriversi altro obiettivo non potrebbe avere che la salvezza nel prossimo campionato”. Ecco perchè l’intervento del cosiddetto “Piano C” va considerato come integrativo e non alternativo rispetto ad una soluzione, quella rappresentata dal gruppo Scali, che la nostra Redazione continua a considerare assolutamente reale, concreta e futuribile.
DA REGGIO ALL’AUSTRALIA – Adesso c’è da superare l’emergenza ed in questo senso Praticò e soci stanno lavorando per mettere insieme un capitale iniziale utile a completare l’iscrizione. Non sarà , ad ogni modo, sufficiente. Serviranno due ulteriori passaggi. Il primo, l’accordo con tesserati ed incentivati all’esodo per abbassare la mole debitoria. E’ impensabile che la Reggina riesca ad onorare per intero il debito contratto nella passata stagione, sarà comunque necessaria una transazione ed è qui che il capitale “reggino” sarebbe fondamentale potendo costituire la liquidità finanziaria utile a chiuderla, seppure al ribasso. Il secondo passaggio probabilmente necessario è la cessione di uno o più calciatori in queste prime due settimane di mercato: compito in questo caso, probabilmente uno degli ultimi, del presidente Foti che ha in Rizzo, Di Lorenzo, Salandria, Viola e pochi altri le carte da giocare per rimpinguare il conto campionato amaranto, estinguere i pignoramenti esistenti e sbloccare i fondi a favore della Reggina. Se la Reggina riuscirà a superare questa fase di assoluta emergenza, secondo quanto raccolto da ReggioNelPallone.it, l’intervento del gruppo Scali a sostegno della cordata reggina che darebbe il “via” alla stagione sarebbe più di una possibilità . Una probabilità se non addirittura una certezza: l’ingresso in società del gruppo australiano si configurerebbe entro il prossimo campionato ma confidiamo in tempi anche decisamente più brevi completando così il progetto di rilancio della Reggina attraverso una sinergia tra forze locali ed “estere”.
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