“Mi risulta ci fosse anche chi diceva che non esisto, vero?”, ci domanda. “Beh, almeno adesso sapete che non sono un alieno o una leggenda. Sono qui, basterà come prova?”, ed il sorriso di Nick Scali si apre sereno. Nient’altro che un modo originale per rompere il ghiaccio con i suoi interlocutori, nessuna malizia.
Due occhi grandi che scrutano chi gli sta di fronte, trasmettendo umiltà ed educazione. Insieme ad altri colleghi lo incontriamo in una serata d’inizio estate nel centro di Reggio. Massimo Fiumanò, giovane professionista reggino che di Scali è punto di riferimento sul territorio, ci permette di conoscere “anima e corpo” l’uomo che in questi mesi ha catalizzato l’attenzione mediatica cittadina.
Una richiesta, quella di poterlo incontrare personalmente, che la redazione di ReggioNelPallone.it ha avanzato più volte in via diretta e indiretta in questi mesi. L’assoluto riserbo che testimonia la serietà delle sue intenzioni, mosse dalla volontà di offrire un contributo concreto senza ricercare ulteriore notorietà, lo aveva sconsigliato ad accettare dichiarazioni pubbliche. Almeno fino a martedì.
E’ a suo agio, rilassato. Ha appena diffuso il comunicato con il quale annunciava l’interruzione delle contrattazioni per l’acquisizione della Reggina, “abbiamo portato avanti per mesi questa trattativa, non ci sono state le condizioni per condurla a termine”, assicura.
Motivato e determinato, convinto di aver fatto la scelta giusta nel farsi tentare da questa avventura, lucido nel gestire il primo momento d’incontro – seppure informale – con l’informazione reggina che fino a quel momento aveva solo, “letto e seguito con attenzione”, come ha lui stesso assicurato.
Il suo approccio tradisce la caparbietà e l’esperienza che hanno portato il suo marchio a svettare nel mondo dell’imprenditoria internazionale. Una signorilità che emerge in modo naturale anche quando parla del suo interlocutore, il presidente Foti, e della trattativa: grandissima attenzione nelle parole usate, sempre misurate.
Ora il discorso è chiuso, dobbiamo attenerci a quanto da lui dichiarato ufficialmente attraverso la sua nota. Tuttavia, se questa è la cronaca, in termini giornalistici è altrettanto doveroso sottolineare come la partita per il futuro della Reggina potrebbe presto riaprirsi.
Non ha fatto nulla, Nick Scali, per nascondere quello che, comunque, resta un suo sogno. Il clima stesso, assolutamente positivo oltre che cordiale, respirato in quei frangenti lascia più di una porta aperta per il futuro. Parlando di quanto appena vissuto e del patrimonio del club si è lasciato sfuggire un passaggio, a nostro avviso, particolarmente significativo. “Ho visitato il S.Agata e lo stadio, strutture eccezionali”. Dichiarazione di circostanza? Non quando Scali aggiunge. “Ora manca solo l’organizzazione necessaria a farle fruttare”. Non esattamente le parole di chi ha appena riposto definitivamente il desiderio – che lui stesso ha confessato – di esser parte integrante del rilancio del club e della città.
Scali, Reggio, l’Italia, un rapporto viscerale. Frase dopo frase, gesto dopo gesto, l’italo-australiano dai modi garbati tratteggia con enfasi i contorni di un amore profondo. Ci ritorna più volte, intervallando così spontaneamente il tema Reggina: la Calabria resta al centro dei suoi pensieri. L’amore verso casa, verso quei punti di riferimento giovanili, quei luoghi dove è sempre piacevole tornare perché ricchi di ricordi, di sensazioni positive.
Una conversazione piacevole, ricca di spunti d’interesse, scivolata via rapidamente. “Spero di rivedervi presto”, ci saluta cordialmente. Stretta di mano vigorosa, sguardo dritto negli occhi. “Con un pensiero alla Reggina?”, gli chiediamo. Sorride, ancora. “Certamente sì, come no”. Una promessa o un augurio, solo il tempo potrà chiarirlo.
Vincenzo Ielacqua – Gianpiero Versace – Ferdinando Ielasi
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