Domenica 10 giugno 2015. Avevamo lasciato la ReggioMediterranea in lacrime, allo stadio Luigi Razza, dopo quel “drammatico” spareggio contro il Roggiano. Lacrime di chi ha lottato fino all’ultima goccia di sudore, giocando una delle partite più belle mai viste nel calcio dilettantistico, prima di cadere a terra stremato dalla fatica, piegato da un destino che più crudele non si può. Ma il calcio, così come la vita, a volte ti ridà ciò che ti ha tolto…
Domenica 14 giugno 2015. Dalle lacrime alla gioia, nel destino c’è sempre Vibo Valentia. La Vibonese di Gaetano Di Maria infatti, pareggia per 1-1 in casa del Real Metapontino, volando in serie D per la regola dei gol in trasferta. Così come riportato ieri, la promozione dei rossoblù libera un posto in Eccellenza, lasciandolo di fatto alla ReggioMediterranea, che vola per la prima volta nella sua storia nel massimo campionato dilettantistico regionale.
Reggionelpallone.it rende omaggio all’impresa gialloblù, con un piccolo speciale dedicato alle componenti principali di questo autentico capolavoro…
PARTE 1^: LA SOCIETA’
Progetti, idee e valorizzazione dei giovani. Oggi come oggi, tutti i club fanno vanto di questi basilari concetti, ma non sono molti quelli che realmente possono vantarsi di portarli avanti con i fatti concreti. La ReggioMediterranea, di sicuro rientra a pieno titolo tra i “pochi eletti”. Un “laboratorio” a tinte gialloblù, figlio della meticolosità e dei sacrifici, all’interno del quale sono nati i successi recenti. Settimana dopo settimana, anno dopo anno: al Longhi Bovetto di Croce Valanidi, a farla da padroni sono stati forza delle idee e voglia di fare calcio a 360 gradi. A dispetto di un budget e di un bacino d’utenza che non potevano certo essere quelli di tante altre piazze. La ReggioMediterranea ha saputo aspettare il suo tempo, senza mai fare un passo più lungo della gamba, senza mai promettere quello che non poteva mantenere. Formando non solo calciatori, ma anche uomini attaccati alla maglia e sempre pronti a sposare la causa. Per capire l’eccellente lavoro fatto con i giovani, basta guardare l’età media della prima squadra, o l’impresa compiuta lo scorso anno dalla Juniores, prima laureatasi campione Regionale e poi arrivata ad un passo dalle finali scudetto.
Un progetto forte come l’acciaio, che ha saputo resistere alle sconfitte nei playoff, ai momenti complicati, alla maledizione della lotteria dei rigori. A muoverne le fila, la coppia Bruno Leo-Costanzo Cloro: sono loro i principali nocchieri di questa nave piena di coraggio e competenza, portata piano piano verso mari tanto inesplorati quanto affascinanti. In dieci anni, dalla Prima Categoria all’Eccellenza: il tempo necessario per consacrare la ReggioMediterranea tra le società modello, per far capire che in un calcio tristemente nell’occhio del ciclone esistono ancora le isole felici. Il destino, ieri beffardo oggi compiacente, gli ha riservato il premio più bello: centrare il massimo campionato regionale, proprio nella stagione in cui abbiamo assistito ad uno dei tornei di Promozione più difficili di sempre. Diventare grandi, attraverso la cultura del lavoro: favola più bella, davvero non poteva esserci…
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