“Questa salvezza vale una grande impresa”, chiarisce subito Totò Aronica che vuole rendere i giusti meriti ad un gruppo che tra mille difficoltà di ogni natura – sia sportiva che economica – è riuscito a portare la barca in salvo, regalando alla tifoseria e all’ambiente una gioia che mancava da tanto, troppo tempo.
La Reggina è salva, almeno sul piano calcistico. Ora sarà necessario chiudere l’altra impresa per garantirle un futuro economico e far fruttare di conseguenza il diritto che ha acquisito ad esser iscritta alla prossima Lega Pro. Trattativa con il consorzio australiano che vive il momento decisivo (secondo la Gazzetta del Sud affare già chiuso LEGGI QUI) e subito dopo le firme bisognerà pensare ad allestire l’organico. Aronica è sicuro, non sono necessarie rivoluzioni. “E’ chiaro che la pesante situazione societaria ha influito su ogni aspetto in questo campionato ma ritengo che con il passaggio di proprietà e la certezza di una società solida alle spalle molte cose andranno decisamente meglio”.
Da dove ripartire? Da alcuni elementi giovani ma di provato valore. Questa l’opinione di Aronica che non nasconde il desiderio di disputare un torneo da protagonista ma individua negli attuali tesserati la possibile ossatura per competere a certi livelli. “Bastano quattro, cinque buoni innesti per vedere la Reggina lottare per la B. Faccio i nomi dei nostri calciatori giovani e bravi? Eccoli. Salandria, Mazzone, Maimone, Di Lorenzo, Viola. Lo stesso Armellino può risultare determinante in chiave futura”.
Conferma degli elementi più importanti ma, soprattutto, dello spirito esibito nella parte conclusiva della stagione. “La squadra deve continuare con quella mentalità, quel carattere, quella rabbia che abbiamo mostrato nelle ultime partite. E’ questa, prima ancora dei calciatori, la prima cosa da riconfermare. E’ così che si vince in Lega Pro – conclude Aronica – avete visto il Matera?”
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