La strada, per chi spera nel ripescaggio, da stamattina è diventata davvero in salita. Sono stati stabiliti i nuovi criteri per fare domanda di ammissione ad un campionato in luogo di un club che ne ha perso il diritto.
La prima, grande novità è che il ripescaggio non sarà più gratuito. Anzi, sono state stabilite delle cifre davvero significative che varranno come “fee d’ingresso” a testimonianza della solidità del club richiedente la riammissione. Somme che andranno a beneficio della collettività dei club.
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Nel dettaglio, è stato stabilito che un club per richiedere un ripescaggio dovrà spendere le seguenti somme:
– 5 milioni di euro per la Serie A
– 1,2 milioni di euro per la Serie B
– 600.000 euro per la Lega Pro
Le somme sopracitate saranno a fondo perduto. Ciò significa che un club, per ottenere il ripescaggio in una categoria, dovrà produrre un bonifico di quel valore, somma della quale non entrerà più in possesso ma resterà di proprietà della Lega di appartenenza e sarà suddivisa per le società iscritte.
Un onere, dunque, di assoluto rilievo sul piano economico, che si aggiunge ai costi necessari per affrontare un campionato professionistico (fidejussione all’atto dell’iscrizione, costi di gestione etc.). Una misura che, è facile prevedere, scoraggerà molte realtà ad avanzare domanda di ripescaggio e che potrebbe così avere come conseguenza la riduzione del numero di club iscritti alle varie leghe.
In ogni caso, nella prossima riunione, verranno stabiliti i criteri di ripescaggio atti a formare le graduatorie qualora più club avanzassero domanda. E’ probabile che restino più o meno invariati i criteri in essere nella passata stagione con l’unica variazione dell’attribuzione di un maggiore peso specifico alla storia sportiva dei club richiedenti, tenendo non più conto dell’ultimo secolo di vita ma in particolare dell’ultimo trentennio.
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