Squadra che vince non si cambia. Un concetto che vale per i calciatori, ma anche per i tecnici. Dopo l’insperata salvezza ottenuta ai playout, il Motta e Michele Cotroneo hanno deciso di continuare insieme un percorso che si è rivelato vincente. Le emozioni e l’analisi del tecnico, ai microfoni di Rnp.
MERITO DI TUTTI- Ripeto quello che ho già detto qualche tempo addietro, ovvero che per me questa salvezza non rappresenta una sorpresa. Ho creduto in questi ragazzi ed in questi colori, ci ho messo la faccia consapevole che sarebbe stato difficile ma non impossibile. Certo, allo stesso tempo capisco sia lo scetticismo iniziale che il successivo stupore degli addetti ai lavori, visto che stiamo parlando di una squadra che a dicembre aveva soltanto tre punti. Sono orgoglioso dei miei calciatori, e proprio per questo motivo non voglio che i meriti siano dati solo al sottoscritto: il mantenimento della seconda categoria, va suddiviso equamente tra squadra, società e staff tecnico.
LA FORZA DEL GRUPPO- Non mi permetto di entrare nel merito dell’operato di mister Scevola, anche perché sono venuto qui a Motta insieme a lui. Se ha deciso di lasciare avrà avuto i suoi motivi, per quanto mi riguarda posso e voglio parlare soltanto del mio lavoro. Sin dal primo giorno ho puntato tantissimo sul concetto di gruppo, perché se non sei squadra durante la settimana, non puoi esserlo al momento di giocare le partite. In questa rimonta mi hanno dato una grossa mano sia mio fratello che alcuni calciatori che ormai considero miei “fedelissimi”, senza dimenticare ovviamente i ragazzi del posto e chi c’era prima di me. Ho cominciato a capire che la strada era veramente quella giusta, quando siamo riusciti a pareggiare sul campo di una squadra importante come la Scillese. Siamo cresciuti gara dopo gara, fino a vincere gli scontri diretti che contavano di più, vedi quello all’ultima giornata, contro il Real Messignadi. Quanta voglia avessero questi giocatori, lo si è visto anche nel primo turno dei playout: abbiamo pareggiato a tempo scaduto su un campo difficilissimo come quello del Condofuri, e nonostante la migliore posizione di classifica abbia dato ragione a loro al termine di 120 minuti tiratissimi, credo che il mio Motta avrebbe strameritato la vittoria. Poi è arrivata la salvezza con il Sant’Eufemia, una salvezza assolutamente meritata…
STIMOLI RITROVATI- Ho fatto sia il dirigente che l’allenatore, ottenendo risultati importanti sia nell’uno che nell’altro caso. Ricordo come se fosse ieri la vittoria da tecnico con la Juniores del Catona, ma anche la semifinale playoff persa contro Palmi, dopo un campionato condotto sempre nei primi posti col Santo Stefano. Ovviamente, rimarrò sempre legatissimo a Catona, visti i miei trascorsi in società e visto  che è il mio paese d’origine. Ultimamente avevo perso un po’ di entusiasmo, perché questo calcio non lo sento mio come una volta. Troppa approssimazione, troppe tensioni e rischi in quello che resta comunque uno sport, e soprattutto a livello dilettantistico dovrebbe rappresentare solo un modo per divertirsi e coinvolgere la gente del luogo e le famiglie. L’esperienza di Motta tuttavia, mi ha ridato enormi stimoli, oltre a costituire un punto importante nel mio percorso di tecnico.
EMOZIONI BIANCOROSSE- Qualche settimana fa, ho ricevuto un’offerta proveniente dal campionato di Promozione: una gratificazione enorme, ma ho gentilmente rifiutato, in quanto per i miei impegni lavorativi si tratta di una categoria che mi porterebbe via troppo tempo. In Seconda invece, sono stato contattato da più di un club che punta alla vittoria del campionato, ma ho preferito Motta San Giovanni per una questione di affetto e di riconoscenza. Sono stato accolto a braccia aperte da questa gente, addirittura mi hanno organizzato una festa nel giorno del mio compleanno: gesti che non si possono dimenticare, e che per uno come me hanno fatto la differenza.
STIAMO LAVORANDO PER VOI…Alla società ho chiesto soltanto una cosa: il progetto. Qui c’è tanta fame di calcio, nel giro di due o tre anni questo gruppo dirigenziale vuole riportare Motta dove merita. Lavoreremo per ottenere una salvezza senza più sofferenze né patemi d’animo, ma come succede sempre in questi casi, se dovesse arrivare qualcosa in più ci faremo trovare pronti. Punteremo sullo zoccolo duro e sui ragazzi di Catona che mi hanno già seguito, cercando di aggiungere all’organico un difensore, due centrocampisti ed un attaccante di categoria. Questa è una piazza importante, siamo già al lavoro per garantirle un futuro ricco di soddisfazioni.
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