E’ uno dei simboli di questo momento di esaltazione. Come sempre gli è successo da quando, da calciatore, arrivò alla Reggina Giacomo Tedesco riesce ad incarnare lo spirito amaranto e diventarne emblema. Intervistato dalla Gazzetta del Sud racconta gli attimi decisivi del derby, commenta la sua espulsione, esprime il suo desiderio di restare sulla panchina della Reggina e sottolinea la fiducia circa l’arrivo dei nuovi imprenditori che potranno dare nuovi orizzonti al club.
“Sapevo che la Reggina non vinceva a Messina da 26 anni – racconta Tedesco – la gente mi ricordava quel gol di Simonini di 26 anni fa. E’ bello aver interrotto questo digiuno con un’impresa simile e ringrazio Balistreri per essersi fatto trovare pronto”. Nell’intervallo, il direttore di gara lo ha allontanato dal campo. “Ho soltanto ripreso Nigro per quello che aveva detto alla vigilia della partita, mi spiace l’arbitro abbia preso una decisione del genere. Le 4 giornate di squalifica sono un’ingiustizia”.
Sul suo futuro non ci sono certezze, eccetto una. “Mi piacerebbe restare alla Reggina”, assicura Tedesco, che aggiunge. “Fra qualche giorno incontrerò il Presidente. La Reggina fa parte della mia vita e Foti sa quanto tengo a questo club”.
La conclusione è sulla prossima, possibile svolta societaria. “Il presidente sta lavorando per il bene della Reggina – conclude Tedesco – ho fiducia in lui. Ha bisogno di trovare un aiuto concreto e sono sicuro che riuscirà a trovare la migliore soluzione per i colori amaranto”.
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