25 gennaio 2015, terza giornata di ritorno del girone C di Lega Pro. Il Messina ha appena annichilito la Reggina, bissando la vittoria del derby di andata con un punteggio pesantissimo: al San Filippo, finisce 4-1 per i giallorossi. Oltre che da quella relativa ai ‘selfie’, il calcio italiano è ormai stato contagiato dalla moda di prendere il tabellone della lavagna luminosa che viene usata per segnalare i cambi, trasformandola nel punteggio con cui è stata ottenuta la vittoria. I calciatori peloritani, hanno tutto il diritto di festeggiare con la loro gente un successo così rotondo, hanno tutto il diritto di immortalare con i cellulari quei momenti e di imprimere sulla ‘lavagna del campo’ il 4-1 finale. Ad un certo punto però, l’esultanza legittima si trasforma in ‘veleno’ verso i tifosi reggini presenti quel giorno a Messina. Ciciretti prima ed Orlando poi, prendono la lavagnetta luminosa e mostrano il risultato all’indirizzo del settore ospiti. Una esagerazione, un gesto ingeneroso verso quei supporters che avevano sostenuto a squarciagola la Reggina anche sotto di 4 gol. Una mancanza di stile insomma, che un calciatore potrebbe evitare…
30 maggio 2015. La Reggina ha vinto anche il ritorno dei playout, pareggiando il conto dei derby: 2 vittorie per parte. I trionfi amaranto tuttavia, seppelliscono le affermazioni giallorosse inerenti il campionato, in quanto fanno si che Reggio Calabria rimanga nel calcio professionistico, proprio a discapito del Messina. E’ una giornata storica per Reggio ed i suoi tifosi, con tutta la squadra che si porta sotto il migliaio di reggini al seguito. Quel 25 gennaio sembra davvero lontano secoli, quel settore stavolta è tutta un’esplosione di gioia e colori. Ma non si cerca la provocazione, verso gli sconfitti non si va oltre il canonico “chi non salta è un messinese”.
Nello splendido video realizzato dall’amico Mario Merolillo, al minuto 2:58 potrete ascoltare nuovamente le parole di David Di Michele (clicca qui), il quale invita tutti i compagni a non esagerare, a portare rispetto verso gli sconfitti. Rispetto e stile. La festa si farà sul pullman, la festa si farà in una città nuovamente stretta a doppio filo intorno ai suoi colori.
Rispetto e stile. Perché c’è modo e modo di vincere i derby. Anche quelli che contano davvero…
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