La notizia è sulla Gazzetta dello Sport odierna ma il filone d’indagine non è quello della procura di Catanzaro (rispetto al quale la Reggina è totalmente estranea) ma quello di Cremona (Last Bet). L’ex commercialista di Signori, Bruni, arrestato nel giugno 2011, è stato più volte interrogato dal pm Di Martino negli ultimi mesi in seguito all’incidente probatorio che ha evidenziato come lui potesse essere a conoscenza di più fatti rispetto a quelli inizialmente emersi.
La rosea parla di un materiale vastissimo e ancora inesplorato dagli inquirenti, aggiungendo che stanno per partire le richieste di rinvio a giudizio ma che bisognerà ancora chiarire quali tra le posizioni citate siano davvero meritevoli di riceverlo sulla base dei riscontri trovati a quanto emerso dagli interrogatori. Nei verbali riportati dalla Gazzetta oggi spuntano numerosi soggetti (Pellissier, Bellavista, Mauri, e altri) ma prenderemo in esame solo l’ipotesi Reggina.
L’EVENTUALE COINVOLGIMENTO DELLA REGGINA
Bruni risponde ai pm nel merito di alcune chat dove venivano nominati il presidente Foti e Semeraro, a capo rispettivamente di Reggina e Lecce ed entrambe impegnate nella lotta salvezza.
Queste le sue parole.
“Ho appreso personalmente da Bazzani (arrestato nel 2013) del fatto che Lillo Foti, presidente della Reggina, era andato con due milioni di euro dal Genoa e due dal Chievo come premio vittoria per battere rispettivamente Torino e Bologna il 24 maggio 2009. Sempre nella stessa giornata Semeraro aveva dato la stessa cifra alla Samp per vincere contro l’Udinese”.
PERO’…
Fin qui le dichiarazioni di Bruni. Parole meritevoli d’attenzione e sulle quali gli inquirenti faranno luce. Però, attenzione, sul piano sportivo, e per quanto finora emerso – è bene sottolinearlo a chiare lettere – manca ogni tipo di riscontro e, anzi, sono evidenti una serie di macroscopiche incongruenze in attesa di ulteriori ed eventuali notizie.
LE DATE – REGGINA GIA’ RETROCESSA
Prima di tutto, occhio alle date. Bruni indica nelle gare del 24 maggio le ipotesi di combine, è la penultima giornata di campionato. Peccato che, allora, la Reggina fosse sportivamente morta e sepolta, retrocessa com’era nell’anticipo al 20 maggio con la Lazio…
Bruni, dunque, parla di “Reggina in lotta salvezza” ma così non era. Al di là della ovvia e scontata deprecabilità del presunto pagamento per ottenere un vantaggio, perchè investire – riportiamo da quanto affermato dal verbale dell’interrogatorio dell’ex commercialista di Signori – un totale di 4 milioni di euro senza poter ottenere nessun tipo di “bonus” dal condizionamento della partite in oggetto?
LE PARTITE: TORINO-GENOA
Poi, andiamo alle gare in questione. Torino-Genoa si conclude effettivamente con il successo del grifone (2-3) al termine di un incontro rocambolesco e pieno di emozioni, finito con una rissa tra le squadre perchè il verdetto della gara condannava ufficiosamente i granata alla retrocessione. Più che i “due milioni” di cui parla Brini però a fungere da stimolo per il Genoa apparirebbe la lotta con la Fiorentina valido addirittura per un piazzamento Champions.
Genoa e Fiorentina concluderanno il campionato, la settimana successiva, a pari punti e sarà la differenza reti a regalare ai viola l’accesso alla Champions con il grifone in Europa League. Nella giornata citata da Bruni il Genoa aveva tutto l’interesse a vincere perchè, nel frattempo, i gigliati erano sotto 1-0 a Lecce e solo con un gol di Jorgensen al 90′ ristabiliranno la parità ottenendo quel punto poi decisivo per la classifica finale. Senza quella rete il Genoa, grazie proprio al successo ottenuto a Torino e a quello poi conseguito all’ultima giornata, avrebbe festeggiato la sua prima qualificazione alla massima competizione continentale.
LE PARTITE: CHIEVO-BOLOGNA
E’ il turno di Chievo-Bologna, risultato finale di 0-0. Premio a vincere per il Chievo da Foti? Ai veronesi bastava un punto per la matematica salvezza, ai felsinei il pari consentì di passeggiare sul Catania ormai senza obiettivi all’ultimo turno. Tutti felici e contenti al fischio finale dopo una gara praticamente priva di tiri in porta e che fece molto discutere, ma in senso contrario a quanto affermato da Bruni. “una partita in cui le due squadre hanno badato più a non correre rischi, che a cercare di vincere”, è per esempio il commento testuale di Gazzetta.it sulla gara di allora.
Relazionando il tutto con gli ormai famosi “due milioni” promessi al Chievo viene da chiedersi perchè li avrebbero dovuti accettare – al di là , è sempre bene ribadirlo, delle già ovvie ragioni morali – con il rischio, peraltro, di perdere l’incontro e temere la retrocessione che avrebbe portato alla perdita dei 20 milioni di euro garantiti dal successivo campionato disputato in A…
ANALISI
Insomma, la Reggina – secondo quanto affermato da Bruni – seppure già retrocessa, per ottenere non si sa bene quale tipo di vantaggio, avrebbe pagato un Genoa che non aveva certo bisogno di ulteriori motivazioni (figuriamoci se di natura economica considerati gli introiti che garantisce la Champions…) per superare il Torino, e il Chievo (che con un pari sarebbe stato salvo, risultato che sarebbe stato accolto con enorme favore anche dall’avversario di allora) per battere il Bologna.
Questo il quadro, il giudizio lo lasciamo agli inquirenti. Per spazzare il campo dagli equivoci, ad oggi, nè la Reggina, nè il presidente Foti tantomeno nessun tesserato amaranto risulta indagato tanto nell’inchiesta di Cremona quanto in quella di Catanzaro. Ci sono le dichiarazioni di Bruni, la magistratura valuterà i fatti e, qualora emergessero novità , ve ne daremo prontamente notizia.
g.v. – f.i.
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