Una stagione da incubo per il Barletta. La crisi societaria, i punti di penalizzazione, il futuro denso di ombre e ora l’onta del calcioscommesse. Un caso nel quale il club pugliese rischia di trovarsi invischiato in modo davvero pesante, così come la Vigor Lamezia. (Arrestato l’allenatore Corda, indagati presidente, DS e consulente di mercato – LEGGI QUI).
I colleghi di Barlettaviva.it, sempre puntuali e professionali, hanno contattato l’avv. Angelo Cascella, personalità forte nel diritto sportivo e tra i componenti del Tribunale Arbitrale Sportivo (Tas) di Losanna, il massimo Tribunale Arbitrale Sportivo mondiale.
50 arrestati per l’operazione Dirty Soccer: tra questi anche l’allenatore del Barletta Ninni Corda. Quali i rischi per la società , è stato chiesto all’avv. Cascella. “Il caso della responsabilità diretta è semplice: le regole parlano di tesserati, quindi tra i tesserati c’è anche il tecnico. Poi bisogna vedere anche che tipo di responsabilità viene eventualmente acclarata: occorre vedere che tipo di sanzione ci sarà , ad ora non è possibile dire che tipo di posizione può essere imputata”.
Il quadro potrebbe però presto peggiorare in modo significativo considerato che tra gli indagati risulta l’intera dirigenza del Barletta e, in particolare, il presidente Perpignano. “Nel caso dell’allenatore o del calciatore, si può pensare a un vantaggio singolo. Se è coinvolto un presidente – spiega invece Cascella –  la posizione cambia: agisce per forza di cose a vantaggio della società e la posizione della stessa peggiora. Ricordo la famosa retrocessione del Genoa nel 2003-2004…”. In quel caso, per la tentata combine con il Venezia, il Genoa che aveva ottenuto la promozione in A sul campo venne poi retrocesso in C.
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