Talento made in S.Agata. Giuseppe Rizzo si è trasferito ancora giovanissimo sulla sponda calabrese dello Stretto compiendo un percorso nel settore giovanile amaranto che lo ha portato poi in prima squadra. Era il 2010 e Atzori puntò su di lui in mediana con Nicolas Viola nel campionato che condusse gli amaranto ai playoff per la A.
Rizzo si impose all’attenzione delle realtà importanti del calcio italiano, fu ad un passo dal trasferimento al Cagliari, poi il passaggio al Pescara in A e poi in B. Infine il ritorno a Reggio all’inizio di quest’anno ed un avvio di campionato semplicemente irresistibile nel quale si distinse, probabilmente, come il migliore centrocampista dell’intera Lega Pro. Questo prima dell’involuzione, improvvisa e dolorosa, che ha preceduto la sua partenza nel mercato di gennaio.
Ripercorsa l’esperienza di Giuseppe Rizzo alla Reggina perchè, con ogni probabilità , è già formalmente e definitivamente conclusa. Il 30 giugno scadrà il prestito con il Perugia, con gli umbri che potranno esercitare il diritto di riscatto sul suo cartellino (cifra fissata intorno al mezzo milione di euro). In caso contrario, la neo-promossa ed ambiziosa Salernitana – riporta TMW – avrebbe messo gli occhi sul mediano messinese, e dovrebbe far i conti con la concorrenza del Bologna. E la Reggina? Rischia di far da spettatrice.
Qualora la retrocessione in D venisse confermata, infatti, i calciatori in possesso di contratto da professionisti – ed è ovviamente il caso di Rizzo, tra i tanti –  otterrebbero lo svincolo automatico al 30 giugno. Il Perugia non avrebbe alcuna necessità quindi di esercitare il riscatto in quanto non avrebbe più alcun obbligo con la Reggina e dovrebbe soltanto trovare l’accordo con il calciatore.
Gli amaranto, dunque, per ottenere un corrispettivo dal trasferimento a titolo definitivo di Rizzo – sempre nel caso in cui venisse confermata la retrocessione tra i dilettanti – avrebbero un’unica opportunità di monetizzare. La soluzione, di pura emergenza, potrebbe essere proporre una nuova cifra per il riscatto al Perugia decisamente più bassa (ipotizziamo intorno ai 100.000 euro) utile agli umbri per “prenotare” il calciatore e non dover entrare così in competizione con Salernitana, Bologna e qualunque altro club eventualmente interessato successivamente al regime di svincolo.
Sarebbe comunque una fortissima svalutazione sul cartellino ma sembrerebbe, ad oggi, l’unica soluzione in grado di permettere alla Reggina di non restare a mani vuote. A meno che non arrivi l’assist del CONI e la salvezza ai playout. Ad oggi prospettive lontane, urge correre ai ripari?
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