Più forti dei cento milioni di Bale, più forti dei due palloni d’oro di Ronaldo, più forti delle tre Champions League di Ancelotti: la Juventus, dodici anni dopo, stacca il pass per la finale di Coppa Campioni. Una prova superba dei bianconeri, intelligente, a tratti commovente. Ronaldo la sblocca dagli undici metri, Morata, però, ricorda alle Merengues che i campioni possono ancora nascere in casa . Al “Bernabeu” si scatena la festa, il percorso di rinascita è completato.
Berlino sarà teatro della sfida più importante della stagione. L’Olympiastadion non può che rievocare ricordi cari a noi italiani: lo sa bene Buffon, decisivo in quella finale; non può dimenticarlo Pirlo, metronomo di un centrocampo tutto cuore e polmoni. Chiamatelo miracolo, chiamatela impresa, ma rendete i giusti meriti a chi in nove mesi ha spazzato via critiche e pregiudizi, conquistando silenziosamente il cuore di ogni juventino. Campione d’Italia con quattro giornate d’anticipo, finalista di Champions League e di Coppa Italia: è la rivincita di Massimiliano Allegri. E adesso bisogna osare: a Berlino non da semplici turisti, a Berlino per conquistare l’Eruopa.
Filippo Mazzù
Collaboratore di ReggioNelPallone.it
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