La Lega Pro è un campionato surreale, una categoria che sta in piedi solo virtualmente, accumulando debiti su debiti, scandali su scandali. La quotidianità è scandita da vicende assurde che si susseguono sulle spalle dei tifosi e dei calciatori, anch’essi vittime di un sistema malato. Repubblica ha curato un interessantissimo speciale intitolato, “Il calcio impossibile della Lega Pro” nel quale evidenzia tutti i paradossi esistenti, con i club che inevitabilmente accumulano una media di oltre un milione di euro di passivo a stagione. Il caso più eclatante è quello del Savoia ma molti altri – com’è noto – sono pronti ad esplodere con uguali conseguenze.
Di seguito, un estratto dell’inchiesta realizzata da Repubblica (della quale vi consigliamo di prendere visione integralmente : QUI il link)
“Quanto costa fare un campionato di Lega Pro? E, soprattutto, quanto ci rimettono i soci proprietari? L’ultimo report della Figc disponibile è del 2014, antecedente dunque la riforma dei campionati e basato solo sui bilanci disponibili. Il fatturato medio è di 3,1 milioni, i costi si aggirano sui 4,2 a stagione. Questo vuol dire che, in media, ogni squadra brucia 1,1 milioni a campionato, un tesoro sproporzionato al valore della produzione (che pure presenta un trend recente in crescita). Inoltre i debiti sono pari all’86% del fatturato. Pagare gli stipendi, più che un dovere, è un’impresa. Il rapporto fra il costo del personale tesserato e il fatturato netto è al 78%.
Secondo la Federcalcio, negli ultimi 30 anni sono sparite 162 squadre professionistiche: una in A (il Torino, neopromosso e non ammesso nel 2005), 8 in B, 153 in C, di cui 21 in Campania, la regione più colpita. Ma nella Spoon River son rappresentate anche Toscana (19), Puglia (16), Sicilia (14), Lombardia (13), la virtuosa Emilia-Romagna (13). L’equazione, più che geografica, è demografica: le regioni più popolose sono quelle che hanno proiettato fra i professionisti il maggior numero di club e, di conseguenza, che hanno pianto il maggior numero di fallimenti. Il pallone annaspa in provincia senza fare questioni di latitudine” (REPUBBLICA.IT)
* QUI L’APPROFONDIMENTO SUL CASO SAVOIA:”NON CE LA FACCIAMO PIU'”
Qui un’infografica riassuntiva, sempre tratta dall’inchiesta di Repubblica:
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