Novanta minuti sono andati, altri novanta dovranno ancora trascorrere, tra ambizioni, speranze e ricerca di una miracolosa rimonta. Dopo le semifinali di andata delle coppe europee, il bilancio per le italiane è agrodolce: gioisce la Juventus, che al “Santiago Bernabeu” dovrà difendere il gol di vantaggio sul Real Madrid; si rammarica il Napoli per aver sciupato la chance di chiudere il discorso qualificazione contro il Dnipro già nel match del “San Paolo”; si lecca le ferite una Fiorentina sciupona, travolta da un Siviglia solido e concreto.
La ‘tre giorni’ europea si era aperta con la scoppiettante semifinale di Champions League dello “Juventus Stadium”, in cui la squadra di Allegri è tornata ai livelli mostrati contro il Borussia Dortmund, offrendo un bel calcio e ribattendo colpo su colpo i tentativi di CR7 e compagni. Trascinati da un Tevez sempre più leader, i bianconeri trovano un meritato vantaggio con Morata; il Real agguanta il pari grazie ad un guizzo del solito Ronaldo, colpisce una traversa che urla vendetta, ma commette la grave disattenzione di regalare una ripartenza a Tevez: Carvajal lo abbatte in area di rigore e lo stesso argentino sigla dal dischetto il 2-1 finale che consentirà alla Juventus di partire con un leggero vantaggio in vista del return-match.
Nell’altra semifinale, spettacolo immenso al “Camp Nou” (offerto anche dalla coreografia), con due squadre di un altro pianeta, Barcellona e Bayern Monaco, a contendersi la preziosa posta in palio. Partita in bilico fino ad un quarto d’ora dalla fine, quando scatta l’ora del vero ‘extraterrestre’, Lionel Messi: prima fulmina Neuer con un sinistro dal limite, poi segna un gol da antologia ubriacando Boateng e scavalcando il numero uno tedesco con un pallonetto. Il tutto in tre minuti. In pieno recupero Neymar in contropiede mette il sigillo sulla qualificazione. Per i bavaresi dell’ex Guardiola, a Monaco ci sarà da scalare l’Everest in novanta minuti.
In Europa League serata da dimenticare per le due italiane. Una bella e coraggiosa fiorentina spreca troppe occasioni in quel di Siviglia, concedendo ai campioni uscenti poche chance, che si rivelano fatali. Una doppietta di Vidal (sul secondo gol grave complicità del portiere Neto) e una rete di Gameiro consentono agli andalusi di ipotecare la seconda finale consecutiva; il tutto mentre Salah, Mati Fernandez e Gomez sbagliano l’impossibile sotto porta. Al “Franchi” servirà molto più di un miracolo per puntare almeno ai supplementari.
Si mangia le mani il Napoli, conscio di aver sprecato una ghiotta occasione per ipotecare la finale di Varsavia. La formazione di Benitez contro il Dnipro, rivelazione di questa Europa League, non offre la sua miglior prestazione, complice la compagine ucraina aggressiva e sempre pronta a colpire al minimo errore. I partenopei trovano il vantaggio a inizio ripresa grazie all’inzuccata di David Lopez su corner di Insigne (con il prezioso contributo di un’uscita approssimativa di Boyko). Ma a dieci minuti dal termine Seleznyov gela il “San Paolo” raccogliendo sul secondo palo un cross basso di Fedeckyi. Oltre il danno, la beffa per il Napoli: l’autore del gol, in campo da appena un minuto, è in posizione nettamente irregolare al momento dell’assist. Si potrebbe pensare ad una ‘compensazione divina’ dopo la rete irregolare convalidata a Higuain contro il Wolfsburg. In ogni caso, si tratta di un gol che complica la vita ad Hamsik e compagni in vista del ritorno in Ucraina.
Due sfide ancora in bilico e due – apparentemente – già chiuse. Le coppe europee volgono al termine e altri novanta minuti di emozioni sanciranno le quattro squadre che si contenderanno, tra Berlino e Varsavia, i due principali trofei d’Europa.
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