Tre squadre ammesse alle semifinali, su otto qualificate complessive: questo il bilancio delle coppe europee al termine dei quarti di finale. Juventus, Fiorentina e Napoli compiono il loro dovere fino in fondo e adesso vedono il traguardo ad un passo. A frapporsi tra loro e l’ambita finale, un ultimo scoglio che prenderà la consistenza di un ostico avversario, scaturito dall’urna di Nyon.
La Juventus ottiene la qualificazione alle semifinali di Champions League dopo dodici anni, eliminando un Monaco non irresistibile ma soffrendo più di quanto fatto nel turno precedente con il Borussia Dortmund. La compagine di Allegri è apparsa sotto tono nella sfida di ritorno disputata a Montecarlo, in cui ha difeso con i denti il gol di vantaggio maturato nel match di Torino. Seppur non in serata, i bianconeri sono usciti indenni dallo stadio monegasco, entrando tra le migliori quattro formazioni d’Europa al fianco di tre big assolute: Barcellona, Real Madrid e Bayern Monaco. Nessun patema per il Barca, che dopo aver espugnato il “Parco dei Principi”, si ripete anche davanti al proprio pubblico, stendendo il Paris Saint-Germain grazie a due reti di Neymar nel primo tempo. Qualificazione appesa ad un filo fino alla fine per il Real, che nel derby con l’Atletico riesce a sbloccare lo stallo dello 0-0, maturato anche all’andata, ad un soffio dal 90′, quando il messicano Hernandez spegne i sogni di gloria dei colchoneros, in inferiorità numerica dal 75′. L’impresa che appariva sulla carta più complicata era quella del Bayern Monaco, costretto da una serata disgraziata in Portogallo a dover recuperare due reti al Porto, ancora imbattuto in Champions, per giunta senza alcuni uomini chiave. Per i bavaresi nulla di più facile: all’intervallo sono avanti di 5 reti, con un secondo tempo di amministrazione, per il tennistico risultato finale di 6-1. Queste dunque le possibili avversarie della Juventus, pronta a battersi con qualunque corazzata le si ponga davanti.
In Europa League, missione compiuta per Napoli e Fiorentina. Dopo i primi novanta minuti, la sfida più delicata era quella dei viola, reduci dal pareggio di Kiev; gli ucraini però rimangono in inferiorità numerica già nel primo tempo e Gomez ne approfitta per sbloccare il risultato. La partita rimane in bilico fino alla fine, con il rischio dei supplementari in caso di gol della Dinamo; a sciogliere ogni riserva ci pensa però Vargas in pieno recupero, per l’apoteosi del popolo gigliato. Una pura formalità invece per il Napoli, dopo il netto successo di Wolfsburg. La formazione di Benitez gestisce la partita, portandosi addirittura sul doppio vantaggio nei primi venti minuti della ripresa, grazie a Callejon e Mertens. L’orgoglio ferito dei tedeschi porta ad una rimonta a stretto giro, con due reti firmate da Klose e Perisic a ridosso della mezz’ora. Troppo poco per rimettere in discussione una qualificazione del Napoli già sancita una settimana fa.
Per Montella e Benitez esiste adesso il concreto rischio di un derby fratricida in semifinale, che se da un lato garantirebbe almeno un’italiana per l’atto conclusivo di Varsavia, dall’altro ci priverebbe del gusto di una possibile finale tutta nostrana, come più volte accaduto negli anni ’90, quando l’allora Coppa UEFA era costante territorio di conquista per i nostri club. Se dall’urna non dovesse scaturire il derby, le avversarie delle italiane in semifinale saranno Siviglia e Dnipro. Gli spagnoli campioni in carica hanno spedito a casa lo Zenit, al termine di 180′ di fuoco e fiamme: all’andata il successo ottenuto in rimonta, mentre a San Pietroburgo stava per avvenire l’esatto contrario, con gli andalusi avanti con un rigore di Bacca e i russi a compiere il sorpasso nella ripresa con Rondon e Hulk; ma con i supplementari ormai vicini, è stato Gameiro a scrivere un finale diverso proprio sui titoli di coda. Minuti finali decisivi anche per il Dnipro, che trova con Skakhov la rete che decide la sfida con il Club Bruges, evitando anche in questo caso il ricorso agli extra-time. Per gli ucraini storica prima qualificazione ad una semifinale europea.
La strada per le italiane è ovviamente in salita, dettaglio altamente prevedibile dato che si è ormai alle battute conclusive. Sarà l’urna adesso a gettare le basi per un nuovo capitolo, il penultimo, di una stagione europea che entrerà di diritto negli annali della storia calcistica italiana.
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