Filippo Cogliandro rompe il silenzio. Lo storico dirigente del Bocale, racconta a Reggionelpallone la sua verità , in merito al daspo di cinque anni inflittogli all’indomani della sfida tra i biancorossi ed il Sambiase. Nelle parole di Cogliandro, tutta la speranza di chi vuole ribaltare un verdetto pesantissimo.
DELUSIONE E DISPIACERE- Ve lo giuro sulla mia famiglia, se avessi davvero commesso quanto contestatomi, non mi sarebbe passato neanche per la testa di fare ricorso. Mi sarei limitato a chiedere scusa a tutti, e l’unico sentimento che avrei espresso sarebbe stato la vergogna. Il provvedimento che mi ha colpito invece, è davvero severo ed ingiusto, e dunque non posso fare altro che esternare delusione e dispiacere. Insieme all’avvocato Marco Tullio Martino, che sta seguendo il mio caso, siamo convinti di poter ribaltare la situazione presso il Tar, ma se così non dovesse essere ricorreremo prontamente in Cassazione. Nella vita tutti possiamo sbagliare, e verso la mia persona è stato commesso un errore, su questo non ho alcun dubbio.
ASSOLUTA INCREDULITA’- Ripeto, sono amareggiato e dispiaciuto. Amareggiato perché come dirigente credo di aver dato tanto al calcio dilettantistico, e non mi riferisco al denaro, bensì ai principi di moralità e correttezza, portati avanti anche nel sociale. Sono anche dispiaciuto come padre di famiglia, visto che il giorno della notifica del Daspo ero con mia figlia, salvo poi ritrovarmi, con assoluta incredulità , tra foto segnaletiche ed impronte digitali. Mi ritengo una persona onesta e perbene, quella giornata per me rappresenta una delusione che a parole non è possibile descrivere.
BOCALE vs SAMBIASE- Tra un calciatore del Sambiase ed i tifosi del Bocale si stava registrando un momento di fortissima tensione, scaturita dall’eccessivo nervosismo del ragazzo, appena espulso dal campo. Da parte mia, mi sono avvicinato con l’intento di calmare gli animi: forse per un attimo mi sono lasciato prendere anche io dal nervosismo, ma di sicuro non c’è stata alcuna colluttazione tra me ed il ragazzo. Sono stato inoltre accusato di aver scavalcato il cancelletto che separa il rettangolo di gioco dall’accesso agli spogliatoi, ma vorrei ricordare che stiamo parlando di un divisorio alto tre metri.
SOLTANTO UNA GIORNATA…Restando in argomento, ci sono altri due aspetti da sottolineare. Il primo, riguarda i miei documenti personali, che ho consegnato spontaneamente a chi di dovere, appena la situazione è tornata alla normalità . Secondo voi, una persona che aggredisce un ragazzo, scavalca un cancello, commette violenza ed incita ad atteggiamenti altrettanto violenti, a fine partita consegna la propria carta d’identità ? Il secondo, è inerente invece la presenza del commissario di campo, il quale ha annotato quanto successo. Se avessi scatenato un putiferio tale da prendere cinque anni di daspo, anche la decisione della Giustizia Sportiva, referto alla mano, sarebbe stata durissima. Ed invece, sono stato squalificato per una sola giornata. Anche questo, dovrebbe far riflettere…
QUELLE PAROLE CHE FANNO DAVVERO MALE…No, non ho mai pensato di mollare, neanche per un secondo. Non sarebbe giusto per me stesso, per la tanta gente che crede in me, per la passione che nutro verso questo sport e verso i colori biancorossi. Se Tar e Cassazione dovessero confermare la sanzione inflittami, resterei comunque vicino al Bocale, anche se mi rendo conto che dovrei farlo in forma decisamente ridotta. Ma a questo, non ci voglio nemmeno pensare. Sono stato dipinto come persona pericolosa e non degna di svolgere il ruolo di Presidente di una squadra di calcio, lotterò fino all’ultimo istante per cancellare questa descrizione che mi offende anzitutto dal punto di vista umano.
GRAZIE A TUTTI- Ringrazio le tantissime persone che mi hanno sommerso di email, telefonate e messaggi, facendomi sentire il loro affetto e la loro solidarietà . Un pensiero particolare anche all’Admo, con in testa Giuseppe Gentile e Manuela De Lorenzo: ricevere la loro stima ed il loro sostegno in questi momenti così tristi, lo considero un privilegio. Ovviamente, grazie di cuore anche a tutto il Bocale Calcio ed ai tifosi, i quali mi hanno dedicato uno striscione di incoraggiamento. Queste settimane, mi hanno dato l’ennesima conferma sul fatto che siamo e saremo sempre una grande famiglia, qualunque cosa succeda.
UNA SALVEZZA DA CONQUISTARE- Si, la salvezza senza dover disputare i playout passa dall’ultimo turno, che ci vedrà di scena a Taurianova: sarà una gara difficile e combattuta, ma non dimentichiamoci che avremo a disposizione due risultati su tre. Prima della Taurianovese però, dobbiamo pensare al Sersale: è vero, lo sono già tranquilli e rispetto a noi giocheranno con meno stimoli, ma ciò non toglie che non possiamo permetterci alcun calo di tensione. In linea generale, c’è un pizzico di rammarico per come sono andate le cose, in estate ci aspettavamo di lottare per ben altre posizioni di classifica. I rimpianti aumentano pensando ai tantissimi pareggi ed alle occasioni sprecate in casa, soprattutto contro alcune dirette concorrenti. Guardarci indietro però non serve, così come non è giusto scaricare su calciatori e tecnico tutte le responsabilità : se la situazione è questa, vuol dire che in qualcosa abbiamo sbagliato anche noi.
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