Juventus, Napoli e Fiorentina ai quarti, Roma, Inter e Torino a casa. La truppa tricolore in Europa esce dimezzata dopo gli ottavi di finale. Un sorteggio non certo fortunato e le ben note difficoltà delle italiane contro squadre più attrezzate, sia tecnicamente che economicamente, ci costano carissimo. Ma se a vederla così viene da mangiarsi le mani per aver perso tre rappresentanti, il rovescio della medaglia ci trova a presentare un terzetto agguerrito ai nastri di partenza dei quarti di finale, tra Champions ed Europa League. E dopo anni di vacche magre, c’è da esserne più che soddisfatti.
Partendo dalla manifestazione principale, un grande applauso lo merita la Juventus, straripante a Dortmund, dove ha mostrato di possedere le armi per poter impensierire anche le favorite per la vittoria finale. Il fatto che il Borussia non sia quello degli anni passati non intacca minimamente la prestazione sontuosa di Tevez e compagni, che nella bolgia del ‘Westfalenstadion’ ha letteralmente annichilito l’undici di Klopp fin dal fischio d’inizio. Nei quarti di finale, i bianconeri potrebbero trovarsi ad affrontare, nella peggiore delle ipotesi, una tra le spagnole Barcellona, Real e Atletico Madrid, il Bayern Monaco o l’outsider Paris Saint-Germain. Più abbordabili sarebbero le sfide con il Monaco o il Porto. Sarà la ‘Dea Bendata’, durante il sorteggio per i quarti, a determinare il destino della Juventus nella corsa alla ‘Coppa dalle Grandi Orecchie’.
In Europa League, come già detto, il sorteggio per gli ottavi non ha sorriso alle italiane, e i risultati si sono visti: l’Inter ha trovato sulla propria strada il Wolfsburg, club tedesco secondo in campionato, abilissimo nello sfruttare i limiti tecnici dei nerazzurri, tanto nel match di andata, quando ha ribaltato lo svantaggio iniziale siglato da Palacio, quanto al ritorno, in cui ha resistito e vinto contro un’Inter confusa e priva di idee, tornata a sperare quasi per caso ancora grazie ad una rete di Palacio; il Torino, che del quintetto italiano era quello con minor potenziale, ha affrontato a testa alta i plurimiliardari dello Zenit San Pietroburgo, tra le favorite alla vittoria finale, perdendo in Russia per 2-0, ma facendo sudare Hulk e compagni nel match di ritorno fino all’ultimo istante, con il rimpianto di aver sbloccato il risultato troppo tardi, ma con la certezza di aver onorato lo storico orgoglio granata. Il sorteggio aveva inoltre programmato un derby, quello tra Fiorentina e Roma, con i giallorossi favoriti per la qualificazione dopo il pareggio per 1-1 del ‘Franchi’, ma clamorosamente travolti da tre gol viola nei primi venti minuti della sfida di ritorno. L’impressione, data anche dagli avvenimenti del campionato, è che la Roma abbia ormai alzato bandiera bianca, squadra mentalmente distrutta dai 7 gol presi dal Bayern in autunno e mai più guarita da allora, mentre la Fiorentina è tra le compagini italiane più in forma, gioco un calcio semplice e spumeggiante e può puntare in alto, essendo in corsa su tre fronti (Europa League, Coppa Italia e corsa ad un posto Champions in campionato). Insieme ai ragazzi di Montella, nei quarti ci sarà anche il Napoli, che pur lamentando continui alti e bassi in questa stagione, è comunque una delle migliori squadre del nostro campionato. Per la truppa di Benitez passaggio del turno abbastanza agevole contro la Dinamo Mosca, avversaria tutt’altro che agevole, ma affrontata da Higuain e compagni con le giuste dosi di determinazione e concentrazione.
Due italiane ai quarti che attendono di conoscere chi sarà il prossimo avversario da affrontare nella corsa alla finale di Varsavia. Esiste il rischio di un altro derby, che porterebbe come unico vantaggio la certezza di un’italiana sicura in semifinale. D’altro canto Napoli e Fiorentina hanno dimostrato di poter affrontare qualunque ostacolo, e a guardar bene i club ancora in gioco, si potrebbe essere ottimisti. Zenit e Wolfsburg, ancora loro, sono certamente le avversarie più ostiche insieme al Siviglia campione in carica (che ha eliminato il Villarreal nel derby spagnolo), mentre le altre tre rimaste in gara, ovvero le ucraine Dnipro (avanti dopo i supplementari contro l’Ajax) e Dinamo Kiev (che ha travolto con 5 reti l’Everton), e i belgi del Club Bruges (doppia vittoria sul Besiktas), appaiono come ostacoli facilmente superabili per le due compagini nostrane. Come per la Champions, sarà la sorte a decidere il cammino fino alla finale per queste otto superstiti.
Spicca in maniera inequivocabile, al termine degli ottavi di finale di entrambe le manifestazioni, la totale assenza di formazioni inglesi. La Patria del calcio da anni ormai stenta in Europa, con il solo Chelsea che nelle ultime stagioni ha tenuto alto il vessillo britannico, mentre l’Arsenal, i due Manchester, il Liverpool e tutte le altre, arrancavano e subivano umilianti eliminazioni. E così è stato anche stavolta, con tre squadre fuori agli ottavi di Champions (Chelsea eliminato ai supplementari da un Paris S.G. in inferiorità numerica, Arsenal travolto in casa dal Monaco e Manchester City spazzato via dal Barcellona) e una in quelli di Europa League (l’Everton umiliato a Kiev).
L’Inghilterra starà a guardare i quarti di finale, esperienza amara troppo spesso vissuta dai tifosi italiani nelle ultime stagioni; ma l’inversione di tendenza di quest’anno fa ben sperare, e la voglia di tornare a vincere dei nostri club potrebbe essere la scintilla per riattivare un giocattolo spento, ma forse non ancora del tutto guasto.
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