Un club giovanissimo che, tuttavia, si sta imponendo nel professionismo con la serietà del proprio progetto calcistico e aziendale: la Lupa Roma nacque come Lupa Frascati nel 2011 in Eccellenza, salvo poi conquistare nel giro di soli tre anni la Lega Pro e cambiare appunto nome, facendo del club la terza squadra della capitale. Domenica riceverà la Reggina e, a dispetto di un abissale differenza in termini di blasone, potrà guardare gli amaranto dall’alto di ben 11 punti di vantaggio in classifica.
I FATTI – Tantissime le soddisfazioni raccolte dalla società del presidente Cerrai che, tuttavia, non è ancora riuscita a risolvere un grave problema, quello legato allo stadio dove giocare le proprie partite interne. Nella passata stagione la Lupa fu costretta ad “emigrare ” a Fiumicino, in questo campionato gioca al Quinto Ricci di Aprilia. L’obiettivo, non potrebbe esser altrimenti, è quello di poter ricevere le squadre ospiti nella propria città, a Roma.
Il presidente Cerrai ha individuato un impianto comunale romano dove la sua squadra potrebbe aver nuova casa: “Stadio Stella Polare – Pasquale Giannattasio”. Il problema? La struttura è stata affidata anni fa, con una lunga concessione, alla FIDAL, peraltro ad una tariffa ridicola (51 euro annuali). Oggi ospita partite di rugby e manca di manutenzione versando in condizioni estremamente fatiscenti. La Lupa Roma contesta innanzitutto il criterio di assegnazione e la cifra fissata per l’usufrutto, proponendosi come nuovo utilizzatore con l’impegno di rimettere pienamente a norma lo stadio.
GLI SVILUPPI – Intervistato da Rai Sport, come riportato dal sito ufficiale del Club, il presidente Cerrai ha spiegato. “Ho fatto presente che sono disposto a finanziare tutti i lavori. Sono schifato però perché l’impianto, che non mi è stato concesso, rappresenta una discarica comunale, è fatiscente ed è stato dato per 20 anni alla FIDAL con un canone annuo di 51 euro annuali. Spero ora che attraverso il bando pubblico, che finalmente siamo riusciti a far sì almeno che ci fosse, tutti possano partecipare in modo legale e trasparente a questa gara dove è corretto che vinca chi presenterà il piano migliore. Quello che sicuramente non mi sta piacendo però è ciò che sta facendo il rugby che si è permesso di definire il calcio come sport da bestie e sta portando avanti una vergognosa campagna denigratoria non soltanto contro la Lupa Roma ma proprio contro l’intero movimento calcistico. Il nostro, invece, è un discorso che ha una matrice non solo sportiva ma sociale. Per la prima volta oggi mi sento di dire che la nuova classe politica ha chiaro questo problema e che l’apertura di un bando pubblico sia ormai realtà. Così chiunque fino ad oggi ha goduto di corsie preferenziali finalmente dovrà rinunciare ai suoi profitti e spendere soldi veramente per il bene dello sport”.
Sul sito della Lupa, peraltro, è attiva una petizione per dar sostegno al club in questa battaglia (CLICCA QUI) ed è stata aperta una pagina FB #SOSLUPAROMA che conta già 6000 iscritti.
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