Quando Gianluca Savoldi si vestì di amaranto, estate 2001, la Reggina era appena precipitata in B dopo il drammatico spareggio con l’Hellas. In cadetteria, gli amaranto avrebbero ritrovato il Cosenza. I derby con il Messina erano lontani. Sarebbero tornati proprio in quella stagione dopo 9 anni, ma intanto i confronti più accesi erano stati proprio tra la Reggina ed il Cosenza, derby che avevano infuocato le rispettive tifoserie aumentando a dismisura la rivalità .
Savoldi era stato protagonista di una grandissima stagione in Sila. Su di lui aveva messo gli occhi il Chievo, allora in A. Quando il trasferimento saltò, su di lui piombò la squadra dello Stretto. “Sembrava fatta per il passaggio a Verona – racconta Savoldi – poi l’affare andò in fumo e ricevetti la telefonata di Foti che iniziò a farmi una corte spietata. Sappiamo come andò a finire”.
Il passaggio alla Reggina della stella del Cosenza fece scalpore nella città bruzia. Fu visto come un tradimento imperdonabile, il calendario giocò un brutto scherzo all’attaccante. Il derby, al San Vito, arrivò già a settembre. L’accoglienza a lui riservata la racconta il protagonista della vicenda. “Quando tornai a Cosenza capii la grande rivalità tra le due squadre. Ci rimasi molto male per gli sputi che piovvero dalla Curva Nord durante il riscaldamento, feci addirittura la doccia prima di iniziare la partita. Probabilmente avevo sottovalutato cosa aveva significato il mio trasferimento”.
Non esprime il proprio tifo in vista del confronto di sabato ma chiude con un augurio alle sue due ex squadre, Gianluca Savoldi. “Spero che entrambe possano tornare in B, dove le ho conosciute”.
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