Una Reggina cuore e polmoni blocca la marcia della capolista Lecce, comunque campione d’inverno al termine della quindicesima, ed ultima, sfida del girone d’andata. I ragazzi di Tedesco, forti dell’immediato vantaggio, hanno tuttavia faticato durante il primo tempo, col vento a sfavore, a reggere l’urto con i giallorossi, mentre la ripresa è stata vissuta su piani di maggior equilibrio tra le due compagini.
Pronti via ed ecco materializzarsi la marcatura amaranto. Dopo nemmeno sessanta secondi Puntoriere, all’esordio con la Berretti, si invola lungo la fascia sinistra, operando una poderosa progressione inutilmente avversata dai difensori mette al centro un invitante rasoterra che trova pronto Saglimbeni, ben appostato in area, ad infilare di precisione nell’angolo basso alla destra di Petrachi.
La rete subita potrebbe costituire un’autentica mazzata psicologica per la capolista ma così non è, in quanto i salentini sfiorano il gol al 18′, allorquando una punizione targata Parlati dalla sinistra si infrange sulla traversa e Cassano indirizza incredibilmente alto il comodo tap-in di testa a porta sguarnita.
Il Lecce continua a premere sull’acceleratore, ed al 25′ va vicinissimo al pari, grazie al millimetrico lancio dalle retrovie ad imboccare sulla sinistra lo sgusciante Cuppone, il quale, una volta liberatosi di alcuni uomini nel cuore dell’area, indirizza verso la porta, trovando la miracolosa risposta di Palumbo a negargli la gioia del gol; ancora sfortunato il reparto avanzato della capolista un minuto dopo, Draghici commette un errore in fase di disimpegno, consentendo a Sindaco di presentarsi solo davanti alla porta, ma il numero nove indirizza fuori dal bersaglio grosso.
La prima frazione vede sempre i giallorossi protesi alla ricerca dell’1-1, ed al 32′, nell’ultima emozione, capitan Parlati chiama Palumbo ad intervento prodigioso su piazzato, con sfera miracolosamente messa in angolo.
Nei secondi 45′ la musica cambia per gli amaranto, complice, come riferito prima, l’inversione di campo ed il contestuale vantaggio legato al vento. Saglimbeni potrebbe chiudere le ostilità al 15′, ben servito nel cuore dell’area, tuttavia la conclusione finisce per essere contratta dal reparto difensivo.
Quando sembra che l’inerzia del match possa pendere dalla sponda amaranto, gli ospiti riequilibrano il conto, complice una dormita collettiva che permette a Parlati, sempre lui, di involarsi indisturbato per vie centrali, senza incontrare alcun efficace ostacolo, e di lanciare nello spazio Fersini, abile ad infilare l’angolo più lontano, rendendo così inutile la disperata uscita di Palumbo.
Nell’ultima mezz’ora si susseguono emozioni a iosa, Saglimbeni in girata manda la sfera a lambire il palo alla sinistra di un Petrachi immobile, mentre al 39′ sempre il numero 7, lanciato da Gioia in contropiede lungo la fascia destra, converge al centro, per poi concludere alto sulla traversa.
Brivido finale lungo la schiena dei supporters amaranto al secondo dei quattro di extra-time accordati dall’arbitro, Draghici, preso dalla tensione degli ultimi istanti, sbaglia nel rinviare la sfera, preda di Fersini che, involandosi lungo l’out sinistro, scodella al centro un pallone che Moriero ( figlio d’arte ) indirizza verso la porta.
Anche lui, però, trova ancora una volta, l’efficace quanto risolutiva risposta di Palumbo. Finisce pari, giusto così.
Dal nostro inviato
Pasquale Imbalzano
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