Il nuovo anno inizia con il botto per la Reggina, che riparte in campionato con un successo sofferto e strappato con i denti. L’undici iniziale schierato da Alberti pareva già sentenziare il risultato finale, con l’ennesima disfatta da metabolizzare; un cantiere aperto, questa Reggina, imbottita di ragazzini fin dal fischio d’inizio. Quello che però appariva come essere il punto debole della squadra quest’oggi, ovvero la giovane età dei suoi elementi, si è trasformato nell’elemento decisivo per conseguire i tre punti. Le prove più che positive del classe ’94 Maimone, del ’95 Salandria, del ’97 Mazzone e del ’98 Giucj, sono frutto di un mix di grinta, determinazione, voglia di mettersi in gioco. E forse anche attaccamento alla maglia, perché no? I recenti arrivi di Belardi e Cirillo, due che hanno scritto la storia della Reggina e in questa squadra sono cresciuti, potrebbero aver smosso il sentimento sopito che alberga nei cuori di questi ragazzi, anch’essi ‘figli del Sant’Agata’.
Dove non si arriva con la tecnica, si può arrivare con il cuore, e questi ragazzi stasera lo hanno mostrato. Corsa, impegno, sacrificio: tutto quello che era mancato negli ultimi mesi, si è finalmente visto contro il Martina, espresso in gran parte dai più giovani e inesperti. Mazzone ha fatto un figurone davanti alla difesa, una diga insormontabile; Salandria e Maimone sulle corsie esterne hanno fatto mangiare la polvere ai propri avversari, spesso e volentieri; Giucj, oltre alla rete decisiva, si rende sempre partecipe svariando su tutto il fronte d’attacco; anche il classe ’97 lancia, nei pochi minuti in cui è stato in campo, ha fatto vedere di che pasta è fatto, facendo ammattire i difensori pugliesi e sfiorando anche la rete. Forse non diventeranno mai campioni affermati, e nemmeno si avvicineranno alle carriere dei loro predecessori, ma la strada intrapresa questa sera nel percorso di maturazione, sia come atleti che come uomini, potrebbe essere quella giusta.
Di certo la vittoria infonderà maggior fiducia sia nei giovani calciatori che in tutto l’ambiente, e miglior inizio di anno, viste le premesse, non potevamo augurarcelo.
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