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Professionalità al servizio della Reggina. Diego Zanin, assieme a Franco Gagliardi, ha provato invano a salvare la formazione amaranto dal ritorno in terza serie. Destino oramai segnato e incontrovertibile, in un triste e amaro remake la maledizione sembra volersi ripetere in questa stagione. Reggina di scena a Ischia sabato pomeriggio, l’ultima vittoria amaranto in Campania risale al maggio del 1992.
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Diego, per te novanta minuti in campo, nella gara giocatasi 22 anni fa…
“La ricordo bene. Per noi era una tappa importante per metterci al sicuro, vincemmo 2 a 0 con reti nel finale di Mariotto e Giacchetta. Fu una bella partita, vinta con merito dalla Reggina”.
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Sabato saranno in palio punti pesanti, la Reggina rivive gli stessi incubi dello scorso campionato..
“Ho seguito qualche partita degli amaranto, la squadra mi è apparsa impaurita e senza idee. Effettivamente noto le stesse difficoltà della passata stagione, strano considerato che la Lega Pro ha valori e competitività inferiori rispetto alla B”.
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Impulsi positivi, poi il black-out. Cosa non funziona ?
“Anche nella mia esperienza da allenatore della Reggina, ad alcune prestazioni confortanti è sempre seguito un nuovo crollo. Io credo che si possa sopperire ad alcune lacune tecniche o di organico, ma serve che tutte le componenti remino dalla stessa parte. Altrimenti si finisce irrimediabilmente per annegare..”
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Quale la cura possibile per una Reggina malata ?
“Nel breve periodo è difficile individuarla, credo ci sia una soluzione ma serve tempo”.
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Prego.
“Nella Reggina deve cambiare tutto, parlo a livello di mentalità e organizzazione. Si deve lavorare alla ricerca di un calcio equilibrato ma propositivo, che possa dare risultati e riportare un pò di entusiasmo tra i tifosi. Se si hanno delle idee, ma non la forza e la pazienza necessaria per perseguirle, è tutto inutile”.
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Torniamo alla Reggina di Gagliardi e Zanin. Buoni i risultati ottenuti a inizio 2014, poi cosa è successo?
“La squadra che volevamo io e Gagliardi, l’abbiamo vista solo nel primo mese e mezzo. Poi basta. Dovevamo continuare su quella strada, invece si è come rotto qualcosa. Su un percorso già minato i primi insuccessi hanno causato il crollo. Le sconfitte con Novara e Varese sono state mazzate tremende, da quel momento i ragazzi hanno mollato la presa”.
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Ma l’organico aveva le potenzialità per ottenere la salvezza ?
“Per lottare si, per centrarla non so. La rosa era ridotta, bastavano una o due defezioni per andare in difficoltà . La piccola soddisfazione è legata alla valorizzazione di alcuni giovani”.
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Gagliardi ha gettato alcune ombre su Reggina-Crotone. Zanin che impressione si è fatto di quella sconfitta ?
“Che quella era una squadra malata moralmente. Dopo 70 minuti ben giocati, la Reggina si è sciolta e ha letteralmente regalato i gol all’avversario. Non credo assolutamente ci fosse qualcosa dietro, altrimenti non farei questo mestiere”.
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Il futuro di Zanin quale sarà ?
“Per motivi familiari ho dovuto rifiutare un paio di panchine la scorsa estate, ringrazio chi mi ha cercato. Da gennaio tornerò in pista più forte di prima, pronto a rimettermi in gioco. Mi sento allenatore di prima squadra, spero in una chiamata dalla Lega Pro”.
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pa.rom. – rnp
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