E adesso, provate a fermarli. La Reggina Berretti batte la Juve Stabia, prende il volo e consolida il primato in classifica, proprio a discapito dei campani che, prima dell’impegno di oggi, avevano gli stessi punti, quindici, dei ragazzotti  di Giacomo Tedesco.
La meta è fissata: c’è un primato da conquistare e, giornata dopo giornata, le quotazioni degli amaranto conoscono una fase di crescita esponenziale. La sconfitta di Matera si conferma battuta a vuoto episodica, nessun campanello di allarme suona quando, a distanza di pochi giorni, fai risultato pieno contro una delle formazioni più attrezzate dell’intero girone.
C’è una coesione di intenti chimica, forse viscerale, tra il tecnico e la squadra, tanto che dividere in percentuale i meriti di questo avvio è materia non scontata: le parti si equivalgono. L’impegno profuso dai ragazzi (e le doti tecniche) sono il riflesso della cura sapiente di Tedesco, capace di dare a calciatori poco più che adolescenti un’anima da over. Ed ecco che le parti si incontrano e si legano in una polifonia vincente: diciotto punti su ventuno disponibili suonano come il dolce riconoscimento di un lavoro, fin qui, pressoché perfetto.
La Juve Stabia resta, dunque, al palo, ma le vespe si sono confermate squadra ostica e rognosa. Sicuramente l’undici di Agovino non mollerà la presa per via di una sconfitta. Sconfitta che matura a margine di una partita dai ritmi intensi su ambo i fronti, e che la Reggina fa sua non senza fatica. In avvio Lancia prova a sorprendere per due volte la difesa avversaria, che però sventa la minaccia con attenzione. Il gol del vantaggio matura al ventitreesimo. Lo stesso Lancia brucia sul tempo il diretto marcatore, parte in progressione e serve a Bramucci il più comodo dei palloni: l’attaccante stoppa, si coordina e fa secco Polverino. Il primo tempo si chiude con la Juve Stabia in avanti, ma Granato trova, per due volte, sulla sua strada Palumbo, che gli nega la gioia della marcatura.
In avvio di ripresa Lancia si fa murare da Polverino, ma è il preludio al gol di Giucj che, al ventiquattresimo, riesce a saltare il portiere prima di appoggiare comodamente in rete. Il raddoppio, però, non ammazza la Juve Stabia, che reagisce e accorcia le distanze con un gran destro a giro di Calamaio. Al trentanovesimo, però, Bramucci viene atterrato in maniera scoordinata dentro l’area. Per l’arbitro è rigore. Della battuta si incarica Scopelliti, che chiude i conti.
Dal Centro Sportivo S.Agata
Francesco Mansueto
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