Può bastare una stagione per entrare nei cuori dei tifosi e, a distanza di oltre 25 anni, essere ancora ricordati come uno dei grandi attaccanti della secolare storia amaranto? Giorgio Lunerti dimostra di sì. Con dodici reti trascinò la Reggina al ritorno in Serie B nel 1988, in quel campionato concluso con l’esodo della tifoseria a Perugia per lo spareggio con la Virescit. “Quando siamo scesi in campo a Perugia, guardando la nostra folla, la nostra gente, provai un’emozione spaventosa. Lo ammetto, mi tremavano le gambe – ha raccontato quest’oggi il bomber ai microfoni di Touring, durante “Tutti figli di Pianca” – feci, a mio avviso, la peggiore partita della mia carriera. C’erano ventimila reggini a Perugia, era difficile crederci, era la testimonianza dell’unicità  della tifoseria della Reggina”.
La Reggina era consapevole di esser una buona squadra, non pensava magari di esser pronta per il salto di categoria. “Quell’anno la squadra era stata costruita per fare un campionato di vertice, magari non per vincere il campionato. Poi, passavano le partite, ci accorgevamo di avere un gruppo straordinario, di amici che si frequentavano ben oltre il campo d’allenamento. Ci abbiamo creduto sempre di più, giornata dopo giornata, quel trionfo nello spareggio fu il giusto premio per il nostro lavoro, per il nostro sacrificio”.
Il destino fu crudele. “Sei anni dopo mi mise di fronte alla Reggina da avversario giocando per la Juve Stabia, peraltro in tandem d’attacco con Onorato. Purtroppo per gli amaranto feci gol a Castellammare e firmai l’assist al ritorno al Comunale. Il calcio è questo, dovevo onorare la maglia che indossavo. Mi è dispiaciuto, la Reggina era più squadra ed avrebbe certamente meritato maggiormente: ci è andata bene, rimandammo di un anno il ritorno amaranto in cadetteria”.
Lunerti non dimentica, la Reggina di cui è stato protagonista è ancora viva dentro di lui. “Solo un paio di giorni fa ero con Onorato, sento spesso Armenise, con Attrice viviamo anche nella stessa città : il pensiero di tutti è sempre lo stesso, non vediamo l’ora di tornare a Reggio, speriamo organizzino presto una bella festa per riabbracciarci tutti insieme”.
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