Consueto appuntamento con la stamapa, questa mattina all’Hinterreggio Village. L’allenatore dei
Â
Â
reggini Francesco Ferraro, ha fatto il punto sulla situazione della sua squadra in vista della gara di domani contro il Noto.
Â
Condizioni di Toscano, Caruso e Parisi- “Toscano è da martedì che è a letto con la febbre, non è neanche convocato. Parisi è invece convocato ma stamattina non si è allenato anche lui affetto dall’influenza stagionale. E’ più no che si. In ogni caso è stato convocato anche il terzo portiere Scaramuzzino e se proprio Parisi non dovesse farcela, sarà schierato De Luca anche per un aspetto legato alle gerarchie di squadra. Caruso invece ha ripreso. Corso? E’ tra i convocati. Ha dimostrato in settimana di essere ripreso ma non ha ancora il ritmo partita.
Quali difficoltà nasconde il Noto? “Hanno cambiato allenatore in settimana eppure hanno subito una sconfitta per 3-0 contro l’Akragas che comunque ci può stare. In precedenza erano sempre stati equilbrati come testimonia il fatto che con Di Sole avevano subito soltanto 2 reti. Non hanno segnato alcun gol è vero, ma è anche vero che godono di invididualità improtanti per la categoria. Rabenia è un ’89 importante che conosco bene. Saani non è l’ultimo arrivato, Salese in mezzo al campo sa giocare bene, in difesa poi ci sono D’Angelo ed il portiere Ferla che sono calciatori di categoria. Una squadra insomma da rispettare e prendere con le cosiddette pinze”.
Capitolo Bugatti- “Riguardo le condiziondi dell’argentino penso che dovrà stare almeno un mesetto fermo. E’ un problema di natura muscolare che interessa l’inserzione del retto femorale. Non sta giocando per problemi fisici e non per scelta tecnica. In squadra ho Crisalli e Spanò dei quali mi fido ciecamente “.
Â
Noto a viso aperto- “Spero che sia così. Temo di più le squadre che si chiudono. Conoscendo la mentalità zemaniana del tecnico Romano. Dobbiamo pensare però a noi stessi, ad essere bravi nel leggere la partita e chiaramente mantenere la propria identità di gioco.
Un pensiero per Daniel…“Sono ragazzi che hanno conosciuto a 14 anni ed ho allenato fino alla Primavera. Metaforicamente parlando, piangevano sulla mia spalla ed io ero il loro primo allenatore. Da questo capite bene quale può essere il mio pensiero per lui. Non voglio cadere in frasi fatte, ma mi auguro che chi sta’ sopra di noi gli dia una mano. Abbiamo sempre detto che non guardiamo la classifica e che dobbiamo mantenere equilibrio ecco, sarei fiero di dedicargli il primo posto se potesse servire a qualcosa”.
Fabrizio Cantarella -rnp-
Commenti