3 Maggio 1990, sedicesima giornata di ritorno. Mancano pochissimi minuti alla fine di Reggina-Triestina, quando gli uomini di Bolchi si vedono assegnare un calcio di rigore: l’episodio è decisivo, in quanto il risultato fin lì maturato (1-1) non serve a nulla agli amaranto, che per sperare ancora nella A devono assolutamente vincere. Sul dischetto si presenta Ricardo Paciocco. Oggi, l’ex attaccante amaranto è stato ospite di Touring 104 durante Tutti figli di Pianca. “Quel rigore fu un attimo di pazzia. Quando guardai il portiere, prima di tirare, lo vidi fermo di fronte a me. Mi raccontarono che il mister disse, “calcia di sinistro?”. Gli rispose Cascione, “no, mister, fa la rabona”. Stavo per tirare e sentii un urlo disperato, “no!”. Troppo tardi. Feci la rabona, la palla gonfiò la rete e l’atmosfera negli istanti immediatamente successivi fu surreale. La nostra gente quasi non realizzava quanto fosse successo…”.
Parole cariche di malinconia, le sue. “Altri tempi, quello che ho vissuto io era il calcio vero, un calcio che traeva slancio dalla passione per i propri colori sociali. Io, forse, l’ho animato di un po’ di follia. Oggi c’è tantissima tattica, è difficile concedersi delle libertà. Sono felice di aver giocato nel periodo, a mio avviso, più affascinante di questo sport”.
La storia di Paciocco con la Reggina, però, non si riassume in quella magia dal dischetto. “Ricordo anche una rovesciata con l’Avellino”, aggiunge l’attaccante di origini venezuelane. “Sono stato tre anni a Reggio: intensissimi, sono tornato due anni fa ed ho trovato una città cambiata, incantevole. Sono rimasto sbalordito. Sono andato al Centro Sportivo, sono contento. A noi, secondo me, mancò un po’ di fortuna, altrimenti avremmo potuto accelerare il processo di crescita della Reggina. Eravamo una squadra veramente forte, avremmo potuto raccogliere di più, la Serie A. Pazienza, il Club ha poi fatto comunque il suo percorso e ciò che io, come i miei compagni, ho vissuto a Reggio resta straordinario – conclude – indipendentemente dal risultato sportivo”.
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