Il bomber. Ha fatto esplodere la passione amaranto nei primi anni ’90 trascinando la Reggina verso i primi traguardi di una cavalcata che l’avrebbe portata poi, finalmente, in Serie A. Alfredo Aglietti è storia. Oggi, l’ex centravanti è stato ospite di Touring 104.
Il legame tra lui e la Reggina non si è mai interrotto. “Quando sono venuto al Granillo con l’Empoli, da tecnico, è stato bello, ma quando venni a giocare con il Verona… fu impressionante – parole di Aglietti – una giornata meravigliosa per me. Era la mia gente che, nonostante, avessi una maglia diversa, mi dimostrava ancora un affetto incondizionato”.
Una grande Reggina, quella di cui ha fatto parte, con un attacco di altissimo livello. “Rubens (Pasino, ndr) giocatore straordinario, masticava un calcio fantastico, tecnicamente avrebbe meritato ben altri traguardi. Ci intendevamo in maniera unica ma voglio ricordare anche Visentin, un ragazzo che veniva magari sottovalutato ma è stato importantissimo in campo come fuori, per il gruppo. Una squadra stupenda, quella Reggina. Ci volevamo bene, un gruppo sano che andava oltre ogni aspettativa: io ero il finalizzatore di una grande orchestra”.
Parole dense di significato, quelle che Aglietti spende per gli amaranto. “Quella tra me e la Reggina è stata una storia d’amore, nessuno potrà mai mettere in discussione ciò che mi lega alla maglia amaranto. L’apice ad Avellino? Forse sì, è stato un gol storico, decisivo per la nostra stagione. Il gol più bello? Al Flaminio, contro la Lodigiani. Un ricordo della mia carriera? Il gol alla Nazionale con il Pontedera, anche se poi è stato un “peso”. Mi ha fatto conoscere ma nonostante poi io abbia fatto tantissimi gol venivo sempre ricordato come ‘quello che ha segnato all’Italia di Sacchi’… quella era solo un’amichevole, preferisco ricordare le reti ufficiali, come le tante messe insieme con la Reggina”.
Oggi, Aglietti è in attesa di una nuova opportunità in panchina. “Ho fiducia nelle mie qualità, in questi anni di carriera ho sbagliato solo l’anno scorso: certo, la retrocessione del Novara è stata una macchia ma andremo oltre. Arriverà una nuova, buona opportunità, per il momento aspetto. Il problema è che in Italia non c’è chiarezza, si abusa della parola progetto ma nessuno ha la forza per perseguirlo perché tutto dipende dal risultato immediato”.
Chiude con un, “Forza Reggina”. Alfredo Aglietti, il centravanti che ha fatto epoca.
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