Al suo nome resterà indissolubilmente legata la prima promozione in A della Reggina, indipendentemente dalla riconoscenza nei confronti di Bruno Bolchi, cui va riconosciuto il merito di aver condotto in porto con grande saggezza un’impresa iniziata, appunto, da Elio Gustinetti. Oggi, il tecnico bergamasco sulle pagine del Garantista ricorda l’amarezza di quell’esonero ad un passo dal paradiso. “Fui defraudato del mio lavoro, un esonero inspiegabile, un colpo durissimo per il mio morale e la mia carriera”.
Una straordinaria orchestra, quella da lui diretta, “giocavamo il miglior calcio della B”, che conobbe la svolta con l’arrivo di Francesco Cozza ed il passaggio al 4-3-3. “Giocavamo il miglior calcio della categoria – racconta Gustinetti – il cambio di modulo fu dovuto all’arrivo dell’attuale tecnico amaranto: non potevo lasciarlo fuori”. Si sarebbe aspettato lo sviluppo della carriera di Cozza in panchina? “Certamente – parole di Gustinetti – uno come lui può fare qualunque cosa nel mondo del calcio”.
Infine, un passaggio sul derby. Domenica, al Granillo, il Cosenza. “Una gara che ricordo con immenso piacere: vincemmo 2-1(Artico e Possanzini per la Reggina, Toscano per il Cosenza i marcatori, ndr), la gara prima di Natale: un regalo per i nostri tifosi ed il nostro morale. Da lì in poi fu una discesa verso il sogno più grande”.
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