“Ho fatto 13”, recitava la sua maglia dopo il gol a Napoli, una gemma che l’ha reso immortale nella memoria della tifoseria amaranto. Oggi, Gianluca Savoldi è stato ospite di “Tutti figli di Pianca”, trasmissione condotta da Ferdinando Ielasi con Alfredo Auspici e Franco Polimeni su Touring 104.
Il bomber ricorda il suo arrivo a Reggio Calabria. “Il Presidente e Martino mi strapparono la Serie A per darmela poi successivamente: stavo per firmare con una squadra che aveva già guadagnato la promozione, ma furono determinati a portarmi a Reggio. Ebbero ragione loro, ci promettemmo a vicenda di andarci insieme nella massima serie e fu così: sono stati gli anni più belli della mia carriera, ho vissuto un ambiente veramente unico con un’unità d’intenti esemplare. Avevamo una squadra senz’altro valida, ma soprattutto un grandissimo carattere. Gente come Jiranek, Mozart, Franceschini, Vargas: eravamo unici, era lo spirito-Reggina a fare la differenza”.
La chiave di quella promozione, alla vigilia della partita del S. Paolo.“Prima della trasferta di Napoli Martino ci disse che eravamo solo stanchi, che dovevamo ritrovare il nostro carattere: fece un grande discorso e dimostrammo al S.Paolo che eravamo davvero tosti e che batterci era un’impresa per chiunque. Quel giorno ho zittito lo stadio di Napoli, me l’hanno fatta pagare quando sono andato a giocare lì due anni dopo…”, scherza.
La tifoseria amaranto, la vera arma in più della squadra dello Stretto. “La gente di Reggio fu unica, decisiva: un mare di gente sul Lungomare per la presentazione, uno stadio unico per l’apporto alla squadra, anche in trasferta. Ho vissuto il top del pubblico di Reggio, irripetibile. Ai tifosi non posso che chiedere di esser vicini alla Reggina perché sono capaci di fare la differenza. Ciò che ho visto e sentito a Reggio, neppure nei film…”.
Domenica, il derby al Granillo. Gianluca Savoldi, doppio ex della sfida.” Ho indossato entrambe le maglie, e quando passai alla Reggina venivo proprio dal Cosenza e ritrovai il derby dopo pochissime giornate. La tifoseria silana non la prese bene, ricevetti parecchi sputi… quando sono tornato al S.Vito sono stato trattato sempre male, purtroppo. Ma io ricordo con grande effetto il Cosenza, è stata una tappa importante della mia carriera”.
Per chi farà il tifo Gianluca Savoldi? Risposta sincera. “Inevitabilmente, per me, la Reggina vuol dire qualcosa in più, ha lasciato una traccia dentro di me: non me ne vogliano i cosentini, spero facciano bene, ma domenica farò il tifo per gli amaranto”.
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